Richiesta di confermare le condanne contro l’ex presidente di Confindustria Sicilia Montante
Durante l’udienza presso la sesta sezione penale della Corte di Cassazione, il sostituto procuratore generale Elisabetta Ceniccola ha chiesto la conferma delle condanne per Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, e per i membri del suo “cerchio magico”. Ceniccola ha sollecitato il rigetto dei ricorsi presentati dagli imputati e ha richiesto una revisione della pena di Montante, affidata direttamente alla Suprema Corte, che potrebbe comportare una lieve riduzione di pochi mesi rispetto alla condanna attuale.
Montante era stato condannato in Appello a 8 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo ai sistemi informatici. In primo grado la condanna era stata di 14 anni. Secondo il procuratore generale, Montante aveva un ruolo centrale all’interno di un sistema volto a proteggere gli interessi del suo gruppo, utilizzando pratiche di dossieraggio per mantenere la propria posizione di potere.
Accanto a Montante, la Corte d’Appello di Caltanissetta, nel luglio 2022, ha condannato altri membri del suo gruppo. Diego Di Simone, capo della sicurezza di Confindustria, è stato condannato a 5 anni, mentre il sostituto commissario Marco De Angelis ha ricevuto una pena di 3 anni e 3 mesi. Sono stati invece assolti il colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, che in primo grado aveva ricevuto una condanna di 3 anni, e Andrea Grassi, dirigente della prima divisione dello SCO, condannato in primo grado a un anno e 4 mesi.
Il sostituto procuratore generale ha richiesto oggi il rigetto dei ricorsi di Di Simone, De Angelis e Ardizzone. Nel corso del pomeriggio, sono previste le arringhe delle difese.