“La corretta amministrazione e gestione dell’aeroporto è uno snodo fondamentale per lo sviluppo socio-economico di Catania e, sicuramente, va sottolineata la peculiare situazione dello scalo etneo gestito da una società che vede Comune di Catania e Città Metropolitana come soci di minoranza (per una quota che complessivamente si aggira intorno al 14%)”.
Così il vice presidente della commissione consiliare Partecipate, Serena Spoto, esprimendo soddisfazione per la risposta del sindaco Enrico Trantino all’interrogazione ( di cui è stata prima firmataria ) condivisa dai capigruppo al Consiglio Comunale Orazio Grasso per l’MPA, Musumeci per la Lega, Piermaria Capuana per Forza Italia, Daniele Bottino per Fratelli D’Italia, Alessia Trovato per Trantino Sindaco, presentata al fine di avere informazioni in merito alle iniziative adottate dal Comune nell’Assemblea dei Soci SAC del 28 agosto 2023 (tra le quali la dettagliata denuncia al Collegio Sindacale nella quale vengono esposte le possibili omissioni degli amministratori).
“Tale risposta – prosegue Serena Spoto – manifesta un perdurante interesse del primo cittadino in relazione ai gravi fatti verificatisi nell’aeroporto di Catania nel mese di luglio. Si invita, dunque, il Sindaco a proseguire, senza sconti e con la massima fermezza possibile, nell’esercizio di tutti i poteri attribuiti al socio di minoranza ed eventualmente all’adozione di tutte quelle iniziative politiche, amministrative e giudiziarie necessarie per fare chiarezza sulle eventuali omissioni e responsabilità del management SAC. I consiglieri del Mpa faranno la loro parte ponendo in essere, a loro volta, tutti gli atti di impulso e di controllo di loro spettanza per fare sì che sulla vicenda e sulle responsabilità derivanti, sia fatta piena e definitiva luce”.
“Sulla ben nota vicenda – conclude la Spoto – come emerge anche dalla firma dei capigruppo della maggioranza sopra menzionati, il Consiglio, unitamente al Presidente Sebastiano Anastasi, ha già manifestato una posizione compatta ed univoca al fine di chiarire l’eventuale responsabilità dei soggetti preposti ai controlli e alla vigilanza nel verificarsi di quei fatti che tanto hanno danneggiato l’immagine del Comune di Catania (e non solo)”.