Aiutò a uccidere rivale in amore di un pregiudicato, dando fuoco ai suoi resti e gettandoli con l’auto in un burrone. I carabinieri di Cremona hanno arrestato e condotto in carcere il complice di Ignazio Sciurello che l’8 marzo 2015 uccise a Paternò, Massimo Pappalardo. L’uomo, 48 anni e residente a Cremona da qualche tempo, deve scontare una condanna definitiva a 24 anni di reclusione per omicidio, detenzione illegale di armi e distruzione di cadavere.
La condanna, prima della Corte di Assise di Catania e poi confermata dalla Corte di Assise di Appello di Catania, è divenuta definitiva il 9 dicembre 2021 da parte della Corte di Cassazione ed è conseguenza dell’omicidio del 32enne, ucciso nel 2015 con quattro colpi di pistola. Il suo corpo era stato poi dato alle fiamme dentro la sua vettura, ritrovata in fondo a un burrone nelle campagne paternesi. Movente del delitto la relazione sentimentale intrecciata, poco prima della morte, con l´ex amante di un pregiudicato di Paternò che non accettò la fine della storia con la donna e la sua frequentazione con il 32enne.
In tutta questa vicenda l´uomo arrestato oggi dai Carabinieri di Cremona era accusato di complicità nell´omicidio perché non ha fatto nulla per impedire quella morte, partecipando anche all´occultamento del cadavere. Infatti dopo l´omicidio scaraventò l´auto e il corpo della vittima in un burrone e con una tanica piena di carburante diede fuoco all´auto con il corpo all´interno. Il pregiudicato che sparò scappò e si rifugiò in Francia, dove fu arrestato sei mesi dopo su mandato di arresto europeo, mentre il 48enne fu sottoposto a fermo di indiziato di delitto un mese dopo i fatti.
Dopo sei anni e mezzo dal gravissimo fatto di sangue è intervenuto nei confronti del 48enne il provvedimento definitivo della Corte di Cassazione e il conseguente ordine di immediata carcerazione. Il provvedimento è stato inviato ai Carabinieri della Stazione di Cremona perché l´uomo vive da oltre tre anni nel capoluogo e la mattina del 17 dicembre è stato rintracciato, arrestato e accompagnato al carcere di Cà del Ferro.