“Il progetto non e’ nato ieri, e’ il risultato di un percorso che continua, di partecipazione, di attenzione alle realta’ della citta’, alle sofferenze, alle bellezze, ai talenti. Tutto questo e’ stato costruito strada facendo”: lo ha detto Maurizio Caserta, oggi pomeriggio nella conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a sindaco per il fronte progressista.
“Quando vedrete il programma vi renderete conto – ha aggiunto – che lo abbiamo concepito come una serie di diritti. Noi pensiamo che l’amministrazione abbia una connotazione, una cifra politica molto forte, non si tratta di decidere se una strada deve andare in un senso o nell’altro. Ogni azione dell’amministrazione e’ un’azione politica e quindoi la politica deve andare al cuore delle questioni, deve andare alla vita degli uomini e delle donne di questa citta’. E questo dipende da tante cose, dipende da tante cose, dall’ambiente in cui stanno, dipende dalla qualita’ dei servizi della raccolta dei rifiuti, dipende dalla qualita’ dei servizi sociali, dalla qualita’ della mobilita’, dalla cultura, dalla scuola. Tutte queste cose rendono la vita degli uomini e delle donne di questa citta’ migliore. Fino ad ora non siamo riusciti a raggiungere standard, non dico europei, ma anche nazionali”.
“La citta’ di Catania – ha proseguito il candidato sindaco – e’ sempre nella parte bassa delle classifiche per quello che riguarda gli asili nido, la raccolta differenziata, la qualita’ dell’ambiente, la cultura, la scuola. Non dimentichiamo che questa e’ la citta’ con il piu’ alto indice di dispersione scolastica del Paese. Le sofferenze, insomma, non mancano, e pero’ abbiamo bisogno di un salto di qualita’: il passato non ha prodotto grandi risultati”. E allora, per Caserta, “forse e’ il momento di riflette un attimo e immaginare un percorso diverso che deve partire dal rispetto degli uomini e delle donne di questa citta’ e della loro vita e ogni vita e’ un valore. E quello che dobbiamo capire e che se noi questo approccio lo adottiamo su tutto il territorio ogni rispetto dell’uno diventa condizione di rispetto dell’altro: parte un meccanismo virtuoso per cui la comunita’ da piccola si allarga sempre di piu’ e diventa consapevole del passaggio. Il nostro programma indica nel dettaglio cosa fare sui rifiuti, sulla mobilita’, sulla casa”.
A “monte di tutto”, assicura, c’e’ la legalita’: “Questa e’ una citta’ dove lo standard del rispetto delle regole e’ bassissimo, non c’e’ bisogno di fare indagini per capirlo. Se non riusciamo a superare questa soglia tutte le altre discussioni perdono valore perche’ rischiano di prendere strade che non sono quelle regolari e nele momento in cui usciamo fuori dalle regole e’ il caos, e nel caos vince chi e’ piu’ forte, con la pistola in mano, chi e’ piu’ forte economicamente e socialimente perche’ ha le connessioni giuste. Il caos non serve alle persone fragini e tra queste ci sono i giovani che non sono abituati come quelli della mia generazione a svicolare. I giovani se ne vanno per il caos, non vedono come i loro talenti, e questa citta’ e’ piena, non sono apprezzati”.