“Continuiamo a deplorare con sconcerto, dolore e preoccupazione la campagna di persecuzione mediatica promossa da alcuni organi di stampa e da esponenti politici della maggioranza di governo contro il giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico, ‘rea’ di aver adottato alcuni provvedimenti di diniego di convalida del trattenimento amministrativo di migranti. Provvedimenti seguiti da altri di tenore sostanzialmente analogo da parte di altri uffici giudiziari”.
Lo si legge in una nota della giunta esecutiva sezionale dell’Associazione nazionale magistrati del distretto di Catania. “Il diritto dell’immigrazione è materia assai complessa – prosegue la nota – che attiene ai diritti soggettivi delle persone: tale complessità è data non solo dalle molteplici fonti giuridiche (anche sovranazionali) coinvolte, ma anche dai frequenti mutamenti normativi che interessano tale ambito. Il dibattito sulle decisioni giudiziarie (anche pubblico ed anche in questa materia) è lecito e, anzi, ben accetto”.
“Ma non una riga di critica ragionata traspare negli interventi pubblici sopra accennati, bensì solo sconsiderati ed indecorosi attacchi alla persona del giudice (finanche invocando, non è dato comprendere a che titolo, la sua ‘espulsione’ dal corpo della magistratura), perpetrati in ambiti estranei alla sfera professionale, sino al punto di pedinare e riprendere la collega nei suoi quotidiani spostamenti privati”.
“Tali attacchi, peraltro ripetuti a mo’ di stillicidio, nulla hanno a che vedere con la professionalità del magistrato e con le specifiche decisioni adottate nell’esercizio della funzione giurisdizionale, ma appaiono unicamente mirati a screditarne la figura – ancora l’Anm di Catania -, essi hanno inoltre l’effetto di intimidire coloro i quali (colleghi della suddetta giudice) saranno chiamati a pronunciarsi su vicende analoghe”.
La Giunta esecutiva sezionale dell’Associazione nazionale del distretto di Catania invita pertanto “tutti coloro che stanno promuovendo questa indegna campagna denigratoria a desistere immediatamente da tali inaccettabili ed illegittimi comportamenti”, e ribadisce che “continuerà a tenere alta la guardia di fronte all’eventuale perpetuarsi di tale linciaggio mediatico, valutando – conclude la nota -, anche con i diretti interessati, ogni opportuna iniziativa ulteriore da intraprendere a tutela della dignità dei colleghi”.