martedì 7 Maggio 2024
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Catania

Attivisti colorano di arancione la Fontana dei Malavoglia

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In quattro si sono legati tra loro con un a catenina di metallo

Alcuni manifestanti aderenti alla campagna Fondo Riparazione, promossa da Ultima Generazione, hanno effettuato due azioni di disobbedienza civile a Catania. La prima è stata un blocco stradale, davanti al tribunale di Catania. Poco dopo le 8:30, sette attivisti si sono seduti sulla carreggiata e hanno bloccato la libera circolazione delle auto, srotolando striscioni con la scritta “Fondo Riparazione”.

In quattro si sono legati tra loro con un a catenina di metallo. Le forze dell’ordine sono arrivate poco dopo, hanno sgomberato la carreggiata intorno alle 9, hanno reciso la catena con tenaglie, e portato tutti i manifestanti, che hanno reagito facendo resistenza passiva, in Questura. In contemporanea, la seconda azione : è stata colorata di arancione la Fontana dei Malavoglia.

Alle 8:30, tre manifestanti hanno versato vernice lavabile arancione sul monument o e hanno sventolato un analogo striscione, parlando della gravità del la crisi climatica e della necessità dello stato di prendersi cura dei propri cittadini. Alle 8:53 sono arrivate le forze dell’ordine e hanno portato via i manifestanti.

“Oggi siamo davanti al tribunale di Catania, qui un mese fa i giudici Apostolico e Cupri hanno liberato 14 migranti da un centro di detenzione ritenendo illegittimo il decreto Cutro. Questi giudici hanno deciso di opporsi a una legge ingiusta, fatta da un governo che reprime tutto quello che è scomodo”, ha detto una manifestante.

“Io sono Geo, sono una persona siciliana e oggi ho lanciato a Catania della vernice su uno dei monumenti più importanti di questa città: il Naufragio della Provvidenza, uno dei capisaldi dei Malavoglia di Verga, scrittore siciliano. Ho fatto questo gesto, perché attualmente questo è quello che sta facendo il governo italiano nei nostri confronti e nei confronti delle persone migranti, che si fanno chilometri per salvarsi dalle loro situazioni, dovute anche alla crisi climatica. Prima o poi toccherà anche a noi migrare, perché la Sicilia sta andando incontro a devastazione ambientale e crisi idrica. Abbiamo bisogno di ribellarci”, ha dichiarato Geo.

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