giovedì 28 Marzo 2024
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Blitz antimafia a Catania, emessi 16 provvedimenti

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Operazione antimafia ‘Consolazione’ della polizia di Catania che ha portato a sedici arresti. Tra i destinatari dell’ordinanza anche i presunti vertici della cosca ‘Pillera-Puntina’, come Giacomo Maurizio Ieni, che secondo collaboratori di giustizia regge il clan, e Fabrizio Pappalardo, indicato come il capo del ‘gruppo del Borgo’, che opera in piazza Cavour nel rione ‘Consolazione’, da cui ha preso nome l’operazione della polizia. Quindici indagati sono stati condotti in carcere e un sedicesimo agli arresti domiciliari.

Secondo l’accusa, i due, assieme ad altri esponenti ritenuti di spicco della cosca, come Carmelo Faro, Vittorio Puglisi e Giacomo Spalletta, controllavano in maniera capillare la loro zona di influenza con estorsioni a titolari di attività e praticando prestiti di soldi ad usura, con tassi del 10% al mese. Dalle indagini è emersa l’estorsione a uno dei soci di una delle più note pasticcerie del capoluogo etneo, costretto a versare 2.500 euro per le festività natalizie e pasquali, oltre a consegnare periodicamente numerose ‘ceste’ con i prodotti dolciari.

Scoperti anche prestiti ad usura nei confronti di soci e amministratori di alcune ditte del settore della ristrutturazione edile e dell’impiantistica e del commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori. Le vittime hanno collaborato denunciando.

In carcere sono stati condotti: Giacomo Maurizio ‘Nuccio’ Ieni, di 65 anni, indicato come il ‘reggente’ della cosca, Fabrizio Pappalardo, di 55, ritenuto il capo del gruppo del Borgo, Nicola Cristian Sebastiano, di 37, Carmelo Faro, di 52, Angelo Magni, di 58, Francesco Nicolosi, di 52, Roberto Pappalardo, di 51, Vittorio Puglisi, di 62, David Massimo Puleo, di 50, Giovanni Recupero, di 51, Fausto Russo, di 33, Tommaso Orazio Maria Russo, di 65, Giuseppe Saitta, di 54, Giacinto Sicali, di 57, e Giacomo Pietro Spalletta, di 61. Agli arresti domiciliari è stato posto Carmelo Podestà, di 36 anni. L’ordinanza è stata emessa dal Gip Pietro Currò, su richiesta della Dda di Catania, su indagini della squadra mobile della Questura.

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