Blitz antimafia a Catania, eseguiti 31 provvedimenti
Sono in tutto 31 le persone destinatarie del provvedimento restrittivo emesso dal gip di Catania su richiesta della locale Dda nell’ambito dell’operazione antidroga ‘Terzo capitolo’ su indagini della Squadra mobile della Questura etnea ed eseguito dalla Polizia. Nei confronti di 23 indagati è stato emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per sette l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria e per una persona il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e da videoregistrazioni, secondo la Procura distrettuale di Catania, ha “consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico e allo spaccio di droga che da anni gestirebbe una grossa piazza di spaccio nel quartiere popolare di Librino, storicamente presidiato anche da esponenti del clan mafioso Arena”.
Per l’esecuzione della misura cautelare, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione dell’omologo organo investigativo di Messina ed è stata inoltre coadiuvata dal Servizio centrale operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione centrale anticrimine della Polizia che ha inviato nel capoluogo etneo numerosi equipaggi del Reparto prevenzione crimine.
“In origine il gruppo Arena era un’articolazione del clan Nizza, a sua volta articolazione del clan Santapaola-Ercolano. Gli elementi di indagine raccolti oggi ci hanno portato ad accertare che opera in maniera autonoma”. Queste le parole del capo della Squadra Mobile di Catania, Antonio Sfameni.
La zona presa di mira della Polizia, costituisce una delle principali enclave di spaccio del capoluogo, dove venivano smerciati giornalmente ingenti quantitativi di cocaina, crack, marijuana e skunk tramite un sistema di pusher, vedette, custodi della sostanza stupefacente e responsabili di piazza.
Gli investigatori avrebbero ricostruito il sistema di rifornimento di cocaina e marijuana della “piazza di spaccio” che avrebbe avuto il principale canale di approvvigionamento in una delle articolazioni del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente dedito alla gestione del traffico e spaccio di droghe.
Gli indagati dell’operazione Terzo Capitolo, per 23 di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre sette hanno ricevuto l’obbligo di dimora e di firma. Un trentunesimo indagato ha ricevuto soltanto l’obbligo di firma.
In carcere sono finiti: Massimiliano Arena, di 41 anni; Liliana Carbonaro, 55; Filippo Crisafulli, 62; Giuseppe D’Arrigo, 27; Antonino Andrea Doni, 29; Vincenzo Massimiliano Guardo, 47; Carmelo Alessio Guerra, 32; Claudio Guerra, 58; Concetto Damiano Guerra, 36; Emanuele Isola, 34; Emanuele Lazzara, 30; Vito Licandro, 42; Massimiliano Maccarrone, 44; Francesco Maugeri, 35; Gaetano Monteforte, 41; Angelo Patanè, 32; Domenico Querulo, 44; Salvatore Rizzo, 34; Gaetano Sciuto, 23; Elisabetta Toscano, 69; Marco Turchetti, 30; Rosario Turchetti, 57; Giuseppe Agatino Zuccaro, 32.