Le due ore di pioggia intensa che hanno colpito Catania ieri mattina sono state sufficienti per mettere la città in ginocchio. Nonostante l’ordinanza del sindaco Enrico Trantino, emanata la sera prima per sospendere le attività scolastiche e chiudere parchi e giardini pubblici. Le zone maggiormente colpite includono via Etnea, Sant’Euplio, viale Regina Margherita, piazza Duomo e piazza Carlo Alberto, dove l’accumulo d’acqua ha provocato seri problemi al traffico. Gravi disagi si sono verificati anche in via Domenico Tempio e Cristoforo Colombo, oltre che lungo il Lungomare, dove l’acqua ha completamente sommerso la pista ciclabile e la strada. Il maltempo ha colto molti impreparati, anche perché il nubifragio si è abbattuto sulla città in anticipo rispetto alle previsioni. Autobus in transito nel centro e veicoli in circonvallazione hanno incontrato notevoli difficoltà, con l’acqua che ha raggiunto anche i 20 centimetri in alcune zone.
Tra i tanti commenti emersi sui social, il sindaco Trantino ha voluto chiarire la sua posizione, scrivendo: “Ho atteso qualche ora prima di scrivere su quanto accaduto ieri. Decine di commentatori hanno attribuito la causa di quanto abbiamo visto su via Etnea alla mancata pulizia delle caditoie. Credo sia opportuno qualche chiarimento. Sicuramente i tombini otturati sono all’origine di alcuni fenomeni di allagamento in qualche quartiere della città, ma in dimensioni ben più contenute rispetto a quanto osservato al centro.”
Trantino ha poi spiegato che in via Etnea non ci sono caditoie ostruite, se non per effetto dei detriti trasportati dalle piogge stesse. La causa principale degli allagamenti va ricercata, secondo il sindaco e gli esperti, nella crescita disordinata della città e nel sottodimensionamento delle fognature, come evidenziato dal professor Giuseppe Cirelli dell’Università di Catania. Il sindaco, spiega nel suo post, che la città è cresciuta a macchia d’olio, senza un adeguato sistema fognario per raccogliere le acque piovane e quelle reflue. Gli allagamenti che si verificano in Catania non derivano solo dalle piogge locali, ma anche dai deflussi d’acqua provenienti dai comuni circostanti, dove la cementificazione ha reso il suolo impermeabile.
Trantino ha anche sottolineato che i cambiamenti climatici stanno aumentando l’intensità delle piogge, mentre l’infrastruttura della città è rimasta quella progettata negli anni ’60, con sistemi di drenaggio inadeguati per eventi meteorologici così estremi. “Abbiamo costruito senza pensare a quel che sarebbe potuto accadere. Quel che prima era terra in grado di assorbire acqua, è diventato cemento impermeabilizzante,” ha aggiunto, sottolineando la necessità di studiare soluzioni a lungo termine in collaborazione con l’Università.
In alcune aree come via Domenico Tempio, dove gli allagamenti non sono collegati alla pista ciclabile, l’amministrazione sta già lavorando per trovare soluzioni immediate e attenuare il problema. Il messaggio del sindaco di Catania alla popolazione è chiaro, in sintesi: Stiamo facendo il possibile con le risorse che abbiamo, e spero che non ci si potrà mai accusare di aver ignorato il problema.
In città, stamattina, si parla anche del coraggio di Angela, una donna di 28 anni, madre di un bambino di appena due anni e mezzo, che ieri ha dimostrato un enorme coraggio durante l’alluvione che ha trasformato via Etnea in un fiume in piena, salvando un uomo in sella al suo scooter, travolto dalla forza dell’acqua. Nonostante la città fosse paralizzata dalle piogge intense, Angela non ha esitato a mettere a rischio la propria sicurezza per soccorrere chi era in difficoltà.