Catania

«Ci vuole orecchio», al Museo di Zoologia il ‘canto’ degli uccelli siciliani

In passato, l’ascolto del canto degli uccelli e la sua esatta localizzazione servivano innanzitutto ai cacciatori per garantirsi delle sicure prede. Fischi, trilli, cinguettii e gorgheggi hanno però sempre suscitato l’interesse e offerto ispirazione a poeti, scrittori e musicisti.

Essi costituiscono un vero e proprio linguaggio, non articolato ma rispondente a situazioni quali stati di pericolo, disagio, aggressività, richiesta di cibo o corteggiamento. Ogni suono ha un uso differente, un diverso scopo e viene utilizzato in circostanze molto precise. Così come gli uomini utilizzano vocali e consonanti per comporre parole, frasi e discorsi, allo stesso modo gli uccelli producono una serie di chiamate, canzoni e melodie con un linguaggio composito quasi come l’alfabeto umano, grazie alla siringe, un organo particolare posto alla biforcazione della trachea nei bronchi.

Dal punto di vista acustico ogni specie emette dei suoni propri, e ciò permette loro di riconoscersi e di comunicare. Studi approfonditi mostrano anche differenze tra i canti paragonabili ai dialetti umani. Oggi, il riconoscimento attraverso il canto è una metodologia utilizzata nella ricerca scientifica per lo studio delle popolazioni di uccelli (rarefazioni o incrementi, migrazione, fenologia riproduttiva, ecc.).

Sarà proprio il canto degli uccelli il protagonista dell’incontro dal titolo “Ci vuole orecchio. Un altro modo per contattare gli animali in natura”, che si terrà venerdì 24 febbraio alle 17 nella saletta del Museo di Zoologia e Casa delle Farfalle dell’Università di Catania (via Androne 81). Obiettivo del seminario, che rientra nel ciclo “Un tè al museo di Zoologia – Pomeriggi di racconti e di divulgazione scientifica e ambientale al Museo di Zoologia e Casa delle Farfalle”, è infatti quello di far conoscere a un pubblico ampio i canti più comuni o particolari dell’avifauna siciliana, illustrando metodologie e tecniche di rilevamento per una partecipazione attiva degli appassionati ornitologi o birdwatchers alle iniziative di citizen science.

Interverranno il direttore del Museo di Storia naturale di Terrasini Fabio Lo Valvo e il direttore della Riserva naturale orientata Vallone Piano della Corte, gestita dall’Università di Catania, l’ornitologo Renzo Ientile. L’appuntamento sarà coordinato dal prof. Giorgio Sabella, responsabile scientifico del Museo e vedrà la partecipazione del direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali Gian Pietro Giusso del Galdo e della presidente del Sistema Museale d’Ateneo Germana Barone.

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Redazione