«Non siamo pregiudizialmente contrari alle novità amministrative e capiamo bene come non sia più tempo di battaglie ideologiche, che talvolta comportano il rischio di essere anche (in alcuni casi molto) di retroguardia. Ma l’annunciato piano di pedonalizzazione di piazza Federico II di Svevia, comunemente chiamata dai catanesi piazza Castello Ursino, pone alcuni problemi pratici che necessitano certamente di una soluzione.
Facile prevedere come la chiusura nel medio-lungo periodo produrrà benefici per le attività di ristorazione, già oggi con avventori in buona parte turisti. Lo stesso non si può però dire per le attività artigianali e per quelle commerciali non legate al flusso di visitatori. Resterebbero infatti tagliati fuori dalla possibilità di essere raggiunti dai propri clienti alcuni artigiani che storicamente operano nella piazza nel segmento dell’autoriparazione, grossisti con relativa movimentazione merci e non solo.
Nell’ottica di non lasciare indietro nessuno, operando scelte di viabilità così impattanti come la pedonalizzazione di un’area l’amministrazione comunale dovrebbe ragionare per tempo alle possibili soluzioni “di sopravvivenza” da presentare a esercenti, lavoratori, residenti.
Alcune proposte possiamo avanzarle noi. Intanto sui tempi. Serve dare modo a chi volesse spostare la propria attività di rinvenire alternative ragionevoli in un lasso temporale di almeno otto/nove mesi che scongiuri immediati crolli di fatturato.
Si dovrebbe prevedere, poi, per chi opera nell’area che si intende pedonalizzare, una serie di sgravi fiscali per quel che concerne i tributi comunali, in maniera da alleviare gli oneri degli operatori in un momento di oggettivamente difficoltosa transizione, come pure il comodato d’uso di eventuali locali di proprietà comunale inutilizzati dove eventualmente andare a svolgere l’attività. Insomma, previa verifica della fattibilità legale, servono oggi soluzioni eccezionali per un momento eccezionale.
Oltre che di merito, è soprattutto una questione di metodo. Ricordiamo come in tal senso dieci presidenti su undici delle Commissioni consiliari avessero già impegnato l’amministrazione comunale a porre in essere qualunque attività inerente la pedonalizzazione della piazza solo contestualmente e non successivamente la sua attivazione e a stipulare un protocollo di intesa con le associazioni di categoria e dei cittadini. Andrebbe pertanto preso in seria considerazione il piano di viabilità alternativo proposto da un gruppo di operatori, un piano ragionevole che l’amministrazione potrebbe accettare almeno in via sperimentale, dando il tempo a chi volesse di trovare “altre strade”.
Da parte di Cna Catania vi è tutta la possibile disponibilità al dialogo con il primo cittadino, Enrico Trantino, e la sua giunta, ma certo non possiamo assistere inattivi al “soffocamento” foss’anche di un singolo artigiano/imprenditore».
Floriana Franceschini e Andrea Milazzo, presidente e segretario della Cna di Catania.