La Direzione Investigativa Antimafia di Catania, su ordine del Tribunale di Catania, ha confiscato ad un imprenditore del ragusano, beni per circa 3 milioni di euro. St tratta di 3 aziende operanti nel commercio di materie plastiche e nella raccolta di rifiuti non pericolosi (ora con un amministratore giudiziario appositamente nominato), 5 unità immobiliari e due autoveicoli.
L’imprenditore, già condannato per traffico di stupefacenti e coinvolto in diverse inchieste della Procura di Caltanissetta (riguardo ad un’organizzazione di stampo mafioso finalizzata alla commissione di estorsioni nei confronti di imprenditori agricoli, ai quali venivano imposti la raccolta delle plastiche esauste provenienti dalle serre e il servizio di guardiania), nell’ottobre 2019 è stato tratto in arresto poiché, secondo gli inquirenti, avvalendosi della capacità di intimidazione del sodalizio mafioso di appartenenza, era riuscito a monopolizzare la raccolta delle plastiche dismesse dalle serre in provincia di Ragusa, imponendone ai serricoltori il conferimento in via esclusiva ad una sola impresa.
L’imprenditore avrebbe strutturato le proprie attività economiche avvalendosi dell’appoggio di esponenti del clan Carbonaro-Dominante, egemone nell’hinterland ibleo, inserito nell’organizzazione mafiosa denominata “Stidda”, operante nei territori menzionati sin dagli anni ’80. 4
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