L’incolumità e la sicurezza degli utenti della strada al centro delle priorità dell’Arma dei Carabinieri. Nella prospettiva di tale obiettivo, il Comando Provinciale Carabinieri di Catania con il suo Nucleo Radiomobile e le due Compagnie Urbane ( quella di Piazza Dante e quella di Fontanarossa), che condividono la vigilanza sul territorio del capoluogo etneo, dal centro fino alla periferia, ha disposto l’intensificazione dei pattugliamenti sulle vie e arterie a maggiore percorrenza, avviando una vera e propria campagna finalizzata al contrasto delle condotte di guida pericolose, con particolare attenzione al mancato utilizzo del casco sulle due ruote, soprattutto tra i giovani, nell’ottica della prevenzione e della sensibilizzazione delle tragiche conseguenze a cui tali azioni possono portare, nonché per incrementare il senso civico tra i ragazzi.
Nel corso dell’ultimo mese, i Carabinieri hanno quindi multato oltre 70 centauri, tra cui numerosi giovani, anche minorenni, che non utilizzavano il casco, elevando altrettante sanzioni per un importo complessivo superiore ai 6000 €, decurtando più di 400 punti dalle patenti di guida. Tra i 65 motoveicoli che hanno subito il fermo amministrativo, vi sono motocicli di vario tipo, dai semplici motorini cilindrata “50” fino a moto più potenti, dall’elevato valore economico.
In particolare, la campagna è stata occasione per far emergere la “finalità educativa” e non solo repressiva dell’attività contravvenzionale, come accaduto a Misterbianco, dove i militari della locale Tenenza hanno fermato un 14enne senza casco alla guida di un Honda SH 125. L’adolescente, privo anche della prevista patente, circolava “impennando” su una sola ruota, mettendosi in mostra dinanzi ad alcuni suoi coetanei che seguivano euforici la sua bravata. Nel frangente, durante la redazione del verbale, i Carabinieri hanno convocato sul posto i genitori del ragazzo, assieme ai quali è sopraggiunta anche la nonna del giovane, che purtroppo non ha, da subito, riconosciuto la gravità delle condotte del nipote, esprimendo anzi opinioni negative irca l’eccessiva severità dei militari nel punire quel comportamento, “una semplice bravata”. I Carabinieri, a quel punto, hanno sottolineato ai presenti che quelle condotte di guida possono avere conseguenze drammatiche sia per chi materialmente le mette in atto, che per gli altri utenti della strada. Troppo spesso, infatti, i Carabinieri intervengono per rilevare incidenti mortali che coinvolgono giovanissimi alla guida di motoveicoli o pedoni, e proprio per questo motivo, l’azione educativa verso i responsabili di tali condotte è sempre il presupposto di questo tipo di servizi sul territorio da parte dei militari dell’Arma. L’attività contravvenzionale dei Carabinieri per quanto concerne l’uso del casco, è infatti principalmente orientata a riportare l’attenzione di adulti e giovanissimi sui gravi rischi di questi comportamenti incoscienti, un tema che viene ripreso dai militari anche nei numerosi incontri svolti presso gli istituti scolastici per la diffusione della cultura della legalità. Far osservare queste norme del Codice della strada, infatti, è determinante per salvare vite umane.
I controlli verranno intensificati nelle prossime settimane, anche in vista della riapertura delle scuole e, dunque, del congestionamento delle vie urbane.
Si rammenta, inoltre, che la violazione all’obbligo dell’uso del casco vale sia per il conducente del motorino che per eventuali passeggeri a bordo, e che il casco deve essere di tipo omologato ed allacciato correttamente nel momento in cui viene indossato. L’omologazione, infine, è necessaria perché indica che il casco è sicuro, ovvero ha superato i test di resistenza delle case costruttrici, e ciò costituisce una garanzia per l’utente.
Per quanto concerne le sanzioni, in caso di inosservanza della norma è prevista una multa che va da un minimo di 83,00 € ad un massimo di 322,00 €. Sono anche previste pene accessorie come il fermo amministrativo del veicolo e la decurtazione dei punti sulla patente. Se si è sorpresi alla guida senza casco per due volte nell’arco di due anni, la durata del fermo del motoveicolo arriva a 90 giorni.