In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023, l’Asp di Catania ha organizzato il Convegno dal titolo “Violenza di genere. Dinamiche psicologiche sociali e buone prassi”, che si è svolto ieri, nella sala convegni dell’Hotel Nettuno, con la partecipazione di attori istituzionali e del privato sociale che operano, in diverse regioni del territorio nazionale, nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere.
I lavori sono stati aperti dal Questore di Catania, Giuseppe Bellassai, e dal direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda, che ha portato i saluti del commissario straordinario, Maurizio Lanza.
«Nell’anno in corso, in provincia di Catania – ha sottolineato Bellassai – sono stati sino ad ora circa 350 gli ammonimenti per violenza di genere. È un dato che se da una parte descrive la gravità del fenomeno e l’impegno quotidiano della Polizia di Stato, dall’altro ci dice quanto sia ancora lunga la strada da fare per realizzare quel salto culturale che tutti auspichiamo».
Sul tema si è soffermato anche Rapisarda. «L’impegno dell’Asp di Catania – ha detto – si rivolge al consolidamento della rete territoriale antiviolenza, per garantire assistenza e supporto alle donne vittime di violenza. Per prevenire e contrastare questo fenomeno è però indispensabile, prima di tutto, combatterne le radici culturali. Un impegno che ci vede in prima linea insieme a tutte le altre Istituzioni territoriali».
L’importanza della prevenzione è stata sottolineata anche da Marisa Scavo, procuratore aggiunto presso la Procura di Catania e coordinatore del Gruppo contrasto alla violenza.
«Allo stato attuale – ha detto – abbiamo una normativa abbastanza adeguata. Si deve intervenire moltissimo, però, sulla prevenzione e sul cambiamento culturale. Se non si promuove, tra le nuove generazioni, una idea di relazione affettiva basata sul rispetto continueremo purtroppo ad avere ulteriori fenomeni di violenza di genere che potrebbero culminare in fatti più gravi».
Delle nuove forme di violenza on line ha parlato Marcello La Bella, primo dirigente della Polizia di Stato, dirigente del Centro operativo per la Sicurezza cibernetica della Polizia Postale-Sicilia Orientale.
«La violenza online è sempre più subdola, ma non meno aggressiva, con risvolti particolarmente gravi soprattutto quando parliamo di atti persecutori, quindi di cyber-stalking, oppure, ancora peggio, di revenge porn – ha spiegato La Bella -. Questa giornata di confronto ci darà la possibilità di esporre a tutti i partecipanti, operatori sanitari e operatori di polizia, le procedure più adatte per attivare un’attività di contrasto di questo tipo».
Durante i lavori è stato illustrato il “Percorso di tutela delle vittime di violenza” attivo in tutti i Pronto Soccorso dell’Asp di Catania. Tale procedura è volta a tutelare le persone vulnerabili vittime di violenza, con particolare riferimento a quella di natura sessuale, ai maltrattamenti o agli atti persecutori (stalking), attraverso l’istituzione di gruppi multidisciplinari, attivi 24 ore su 24, finalizzati a garantire la presa in carico della vittima e a fornire assistenza sanitaria, sociale, psicologica e giudiziaria.
Il percorso è stato presentato da Daniela Castronovo (direttore UOC Coordinamento Staff e coordinatore azione progettuale violenza di genere), Daniela Bordonaro (direttore UOC Servizio di Psicologia), Loredana Sucato (dirigente responsabile UOC Servizio sociale professionale), Sonia Mazzeppi (dirigente psicologo, membro Tavolo tecnico aziendale e referente psicologi Codice rosso), Rosanna Magro (assistente sociale specialista, membro Tavolo tecnico aziendale e referente assistenti sociali Codice rosso).
Il “Percorso di tutela delle vittime di violenza” dell’Asp di Catania prevede, in sede di Pronto Soccorso, l’attivazione tempestiva di procedure mirate e specifiche per la gestione dei casi di violenza e la definizione di interventi individualizzati ed integrati nel trattamento delle conseguenze fisiche, psicologiche e sociali degli atti di violenza subiti attraverso l’attivazione della rete di continuità assistenziale Ospedale-Territorio.
La partecipazione di autorevoli relatrici, quali Vittoria Doretti (direttore UOC Promozione ed Etica della Salute Aziendale-USL Toscana, e responsabile Rete regionale Codice Rosa-Regione Toscana), Valentina Cosmi (psicologa e psicoterapeuta, segretaria scientifica CNR, socia fondatrice SISP e membro associato EFPP), Giuseppa Ferraro (assistente sociale specialista, esperta attivazione rete di contrasto alla violenza di genere, docente di Principi e fondamenti dei Servizi Sociali presso l’Università di Macerata), Francesca Innocenti (assistente sociale specialista, presidente Centro Donna Lilith di Latina), ha consentito il confronto e lo scambio di buone prassi e l’opportunità di creare nuove sinergie con realtà regionali all’avanguardia nel contrasto alla violenza di genere.
Le relatrici presenti all’evento hanno sottolineato la necessità di porre la vittima al centro della rete dei servizi pubblici e privati e l’opportunità di definire un protocollo unico di intervento che consenta la presa in carico della vittima con le stesse modalità da parte di ogni attore istituzionale o del privato sociale con cui si trova ad entrare in contatto, attivando circuiti virtuosi.
Intervenuti, inoltre, Giuseppe Calvo (dirigente medico di ginecologia, in rappresentanza del direttore del Dipartimento Materno Infantile, Angelo Tarascio), Alessandro Sammartino (direttore UOC Coordinamento Territoriale materno-infantile) e Patrizia Settanni (dirigente responsabile UOS Formazione, che ha curato l’organizzazione dell’evento).