E’ Francesco Curcio il nuovo procuratore capo di Catania. Lo ha deciso il plenum del Csm nella riunione di questa mattina, approvando la nomina di Curcio. Ai 13 voti di Curcio si sono contrapposti i 12 del Procuratore aggiunto di Catania Francesco Puleio. Il vice Presidente Pinelli e i vertici della Cassazione, Margherita Cassano e Luigi Salvato si sono astenuti.

Per Curcio hanno votato i togati di Area, Unicost e a titolo personale Mazzola di Magistratura Indipendente, componente che per il resto ha votato invece per Puleio. A Curcio sono andati i voti dei laici Miele e Fontana, mentre gli altri laici, Giuffré, Bianchini, Aimi, Bertolini, Eccher e Carbone hanno votato per Puleio. Assenti 4 Consiglieri.

La sua elezione è stata il risultato di un voto del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), che si è concluso con una maggioranza stretta, riflettendo un CSM diviso su questa decisione.

Curcio porta con sé un’esperienza significativa, avendo servito come procuratore a Potenza e come sostituto procuratore nazionale antimafia e a Napoli. Durante la sua carriera, ha gestito indagini di alto profilo, tra cui quelle sulla cosiddetta P4, sulla compravendita dei senatori e su Finmeccanica, oltre a indagini di mafia che hanno coinvolto i vertici dei Casalesi e i rapporti tra il clan del boss Michele Zagaria e la Banda della Magliana.

La determinazione del procuratore è ben nota tra i suoi colleghi, che lo descrivono come un professionista instancabile e profondamente impegnato nella ricerca della verità e della giustizia. Questa qualità sarà indispensabile per gestire i numerosi casi di alto profilo che caratterizzano l’agenda della Procura di Catania, una città che, nonostante le sue bellezze e la sua storia, continua a lottare contro il fenomeno della criminalità.

La sua esperienza nel contrasto alla criminalità organizzata è stata un fattore chiave nella sua nomina, come evidenziato dalla delibera del CSM. Con oltre trent’anni di esperienza nel campo, Curcio è riconosciuto per le sue solide competenze e per il suo impegno nel perseguire la giustizia. La sua visione per la Procura non si limita solo alla gestione efficace dei casi, ma si estende anche al miglioramento delle strutture e dei processi interni, con l’obiettivo di rendere l’istituzione più agile e reattiva alle esigenze dei cittadini. A Catania, come in tutta l’isola, la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione rimane una priorità.