Catania

Csm: Felice Giuffrè eletto con 420 voti

Il catanese Felice Giuffrè, è stato eletto quale decimo componente laico del Csm. Il candidato di FdI avrebbe ottenuto 420 voti. I voti dispersi sarebbero stati 8, 24 le schede bianche e 17 quelle nulle. Felice Giuffre’, professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico nell’ateneo di Catania, subentrato in corsa dopo che il Movimento 5 stelle e poi anche il Pd avevano sollevato dubbi e criticita’ sul candidato iniziale, Giuseppe Valentino, in quanto coinvolto in un processo di ‘Ndrangheta.

Un passaggio del testimone avvenuto pero’ troppo tardi, il che ha ipotecato negativamente la riuscita dell’intero ‘pacchetto’ sui 10 nomi da eleggere al Csm. Risultato: solo il candidato di FdI (che pero’ ne ha fatti eleggere tre, Isabella Bertolini, Daniela Bianchini e Rosanna Natoli) non ce l’ha fatta a raggiungere il quorum di 364 voti, fermandosi a 295 preferenze.

Inizialmente il voto era previsto tra una settimana, ma maggioranza e minoranza hanno convenuto sull’anticipo della convocazione. Dietro la scelta, spiegano i piu’ maliziosi tra i parlamentari, ci sarebbe la convinzione che piu’ tempo passa tra l’accordo siglato e piu’ diminuiscono le chance che tutti rispettino i patti, con il rischio di alimentare le fibrillazioni interne al centrodestra. Ma e’ pur vero, spiegano sempre fonti parlamentari, che i tempi stringono: l’organo di autogoverno della magistratura deve poter entrare nel pieno delle sue funzioni, una ‘sollecitazione’ in forma di moral suasion arrivata anche dal Quirinale, si osserva in Parlamento.

Gli altri 9 componenti laici del Csm già eletti dal Parlamento in seduta comune il 17 gennaio, ossia due giorni fa, sono: Isabella Bertolini, Daniela Bianchini e Rosanna Natoli in quota FdI; Claudia Eccher e Fabio Pinelli per la Lega; Enrico Aimi per Forza Italia; Roberto Romboli per il Pd; Ernesto Carbone per Azione-Iv; Michele Papa per i 5 stelle. Si completa così il Plenum del Csm che dopo la riforma ora dovrà eleggere il nuovo vice presidente al posto dell’attuale David Ermini.

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Redazione