Emergenza Caldo: Musumeci, “no polemiche, ma soluzioni”
“Si e’ concluso a Catania il vertice che ho voluto convocare sulla emergenza acqua potabile, d’intesa con il prefetto, il sindaco e la Protezione civile nazionale e regionale. L’Enel ha ammesso che, a causa delle alte temperature e del sovraccarico di consumo, la rete elettrica non resiste, specie nelle aree fortemente urbanizzate. La disalimentazione comporta quindi la sospensione della erogazione idrica in molti quartieri della citta’ e in una decina di Comuni dell’hinterland”: Lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. questa mattina, dove erano presenti anche il sindaco Enrico Trantino, il capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, quello regionale Salvo Cocina, il prefetto Maria Carmela Librizzi e i responsabili su Catania di Enel e Sidra.
“Abbiamo chiesto – ha aggiunto – piu’ tecnici: sono 420, arriveranno oggi a 570, impegnati nell’area catanese, notte e giorno. La situazione dovrebbe migliorare nella serata di domani, quando il picco di 45 gradi si attenuerebbe a 35. Particolare attenzione e’ stata riservata ai presidi ospedalieri, agli istituti carcerari ed alle famiglie che vivono particolari disagi. Sono stati allertati i servizi socio-assistenziali e sanitari ed abbiamo chiesto una maggiore dotazione di gruppi elettrogeni”.
“Per evitare il ripetersi di tale assurda situazione, l’Enel provvedera’ ad investire nei prossimi due anni 412 milioni di euro del Pnrr per il potenziamento e l’adeguamento della rete elettrica. E’ un momento di particolare difficolta’ per Catania, anche per la concomitante e perdurante chiusura dell’aeroporto. Passata la emergenza di questi giorni, dovremo tutti metterci attorno ad un tavolo per rendere conto ognuno delle proprie condotte commissive e omissive e lavorare affinche’ simili crisi non debbano piu’ ripetersi”.
“Da diverse ore il prefetto è propensa ad analizzare le cause e i possibili rimedi di una situazione che davvero non proietta una buona immagine di una città metropolitana. Quando il sindaco mi ha telefonato, non ci ho pensato due volte per coordinarmi con la protezione civile al quale partecipa l’ingegnere Fabrizio Curcio e i suoi diretti collaboratori. Il mio compito è quello di ascoltare. Forse questa situazione sarebbe apparsa meno grave se fuori dal palazzo la temperatura non fosse arrivata a 45 gradi”.
“Un caldo così insolito è insopportabile per le persone che soffrono di gravi patologie – ha aggiunto Musumeci – Se non ci fosse stato questo particolare clima la notizia sarebbe passata sottotono. Dobbiamo capire cosa è accaduto, come rimediare e come fare in modo che non succeda più. Si tratta di un disservizio che presumo sia legato a una mancata manutenzione o potenziamento della distribuzione elettrica”.
“Non servono le polemiche, ma dobbiamo trovare una soluzione. Le comunità etnee – ha concluso il ministro – sono qui per capire assieme come risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Ci sono 800 lavoratori su tutto il territorio siciliano, dieci gruppi elettrogeni. Sono dieci i Comuni interessati dalla mancanza di corrente elettrica”.
E alle domande dei giornalisti riguardo le tempistiche relative alla fine dell’emergenza, Musumeci risponde: “Fin tanto che la temperatura supera i 40 gradi non c’è niente da fare. Due giorni saranno ancora difficili. Domani pomeriggio il nostro servizio meteo della Protezione Civile prevede un leggero miglioramento con un vento di maestrale che dovrebbe aiutare a ridurre la temperatura, si dovrebbe arrivare da 45 a 35 gradi e questo può consentire di completare i lavori”.