Etna: Ingv, “attualmente nessun pericolo particolare”
”Quelle dello Stromboli e dell’Etna sono due attività che stanno mettendo a dura prova l’osservatorio Ingv di Catania. E’ molto faticoso stare dietro a queste intense attività. Al momento non ci sono assolutamente pericoli particolari legati a variazioni estreme ma resta il fatto che, essendo nel periodo estivo, vanno seguite con grandissima attenzione”.
Lo afferma all’AdnKronos il vulcanologo dell’Ingv di Catania Mario Mattia. ”In merito allo Stromboli – aggiunge – c’è l’ordinanza sulle spiagge, da seguire con grande cura, su eventuali grossi franamenti che potrebbero provocare piccoli onde tsunami mentre per l’Etna c’e’ un rischio legato anche per chi fa escursioni in alta montagna. Sempre per l’Etna inoltre – osserva Mattia – il pericolo più grande e’ quello della ricaduta di cenere vulcanica, questa volta sul lato est. Paesi etnei quali Zafferana e Santa Venerina sono ricoperti come lo e’ stata Catania qualche giorno fa”.
”Intorno alle ore 10 di stamane – fa sapere il vulcanologo abbiamo registrato sull’Etna un decremento dell’attività stromboliana, del tremore e delle fontane di lava e si sta pian piano rientrando nella ‘normalita’, anche se non possiamo prevedere se ci saranno altre attività esplosive”. ”La situazione – evidenzia ancora Mattia all’AdnKronos – e’ quella di attenzione poiché, ribadisco, in particolare in estate ci sono molte più persone in giro considerando anche le migliaia di turisti”.
”Tra Etna e Stromboli – chiarisce infine il vulcanologo dell’Ingv di Catania – non ci sono collegamenti. Non esiste un ‘serbatoio unico’ tra i due vulcani che hanno origini differenti. La zona geologica in cui si trovano e’ ovviamente simile ma non c’è alcuna connessione”.
”Quello della coincidenza – conclude Mattia – e’ un problema, se vogliamo, solo per chi ci deve lavorare e deve ‘gestire’ tutta la fase dell’emergenza sia a Stromboli che sull’Etna se penso ad esempio a Catania con ciò che comporta la caduta di cenere sulla normale operatività dell’aeroporto”.