Francesco Curcio ha ufficialmente assunto l’incarico di Procuratore della Repubblica di Catania, con una cerimonia al Tribunale etneo alla presenza di numerose figure istituzionali, tra cui il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e l’ex Procuratore Carmelo Zuccaro.
Nel suo discorso, Curcio ha ringraziato per la possibilità di servire la città, assicurando il proprio impegno nel collaborare con tutte le istituzioni per garantire giustizia e sicurezza. “Ringrazio la buona sorte per avermi permesso di svolgere il mio lavoro di magistrato a Catania, una città con una grande tradizione di giustizia,” ha affermato.
Sul tema delicato dei rapporti tra magistratura e politica, Curcio ha precisato: “Ognuno deve fare il proprio dovere. A noi magistrati spetta interpretare e applicare le leggi secondo la loro gerarchia: dalla Costituzione alle normative internazionali, fino alle leggi dello Stato e quelle regionali. La politica ha un compito diverso, più alto del nostro: deve fornire un indirizzo. Ma questo non ci esime dal portare avanti il nostro lavoro con rigore e indipendenza.”
Curcio ha poi delineato le priorità del suo mandato. Tra le maggiori preoccupazioni ha evidenziato la criminalità organizzata, sempre più simile a un “comitato d’affari con colletto bianco”, e la necessità di intensificare il contrasto alle violenze domestiche e al riciclaggio. Ha espresso fiducia nella collaborazione interna, sottolineando che “l’ufficio di Procura è una squadra, e ogni risultato è il frutto di uno sforzo collettivo.”
Sul fronte dell’immigrazione clandestina, Curcio ha ribadito il ruolo della Procura di Catania come una delle più efficaci in Europa, proponendo di rafforzare ulteriormente l’impegno in quest’area, valorizzando le competenze degli operatori, riconosciute anche all’estero. Ha ricordato che il trattato sottoscritto dall’Italia nel 2006 stabilisce non solo il contrasto al traffico di esseri umani, ma anche l’assistenza alle vittime, un aspetto che intende portare avanti con determinazione.
Anche i rapporti con la stampa sono stati un tema trattato: Curcio ha garantito che la comunicazione della Procura sarà improntata alla massima trasparenza. Sulla sua esperienza trentennale, come potrà muoversi su Catania? Curcio ha detto che si è già occupato di Catania in qualche inchiesta passata, “quindi un’idea ce l’ho” ha detto il nuovo Procuratore Capo. Poi alla domanda sul ricorso alla sua nomina che si discuterà a marzo, Curcio è stato chiaro: “decideranno i giudici”.
In sintonia con il suo impegno, il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha espresso il proprio supporto, offrendo la massima collaborazione per promuovere legalità e sicurezza. Giovanni Musumeci, segretario territoriale dell’Ugl di Catania, ha augurato buon lavoro a Curcio, evidenziando come la sua esperienza sarà determinante per le sfide del territorio catanese.
Curcio ha concluso ribadendo l’importanza del dialogo continuo e della trasparenza come presupposti per una giustizia solida e al servizio della comunità di Catania.
Francesco Curcio, ha dedicato la sua carriera al contrasto della criminalità organizzata e alla promozione della legalità. Nato a Polla, in provincia di Salerno, nel 1961, è entrato in magistratura nel 1987 iniziando come pubblico ministero presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere. In seguito, dal 1995 al 2012, ha operato come pubblico ministero a Napoli, dove ha condotto importanti indagini su gruppi criminali e casi di corruzione. La sua carriera ha poi proseguito presso la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dove ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore fino al 2018, anno in cui è stato nominato Procuratore della Repubblica a Potenza.
Nel luglio 2024, il Consiglio Superiore della Magistratura ha nominato Francesco Curcio come nuovo Procuratore Capo di Catania, subentrando a Carmelo Zuccaro. La sua nomina è stata confermata con 13 voti a favore, superando per un solo voto l’altro candidato, Francesco Giuseppe Puleio.