Dopo il turno di lavoro pensava di farla franca ancora una volta. D’altronde non aveva un atteggiamento sospetto, chiaro segnale di chi ha sviluppato una certa abitualità nel commettere, da molto tempo, lo stesso delitto. Evidentemente si sentiva al sicuro anche per la parentela che lo legava al titolare dell’esercizio, suo zio, pensando che, molto probabilmente, non sarebbe mai stato denunciato.
Ed invece, il cassiere 34enne di una nota gioielleria di via Etnea è stato fermato e controllato dai Carabinieri della Stazione di Piazza Verga, che erano appostati nei pressi della gioielleria aspettando proprio che terminasse il suo turno di lavoro. Nelle tasche il ragazzo aveva una busta augurale di carta con dentro 500 euro e, nel portafogli ulteriori 950 euro in contanti.
Secondo le indagini dei Carabinieri, quel denaro era stato appena sottratto dalle casse della gioielleria, e non era la prima volta, bensì un’azione ripetuta molte volte sin da quando era stato assunto, tanto che il titolare, insospettito dai numerosi ammanchi, aveva aggiunto due telecamere al sistema di videosorveglianza e aveva sporto denuncia presso i Carabinieri di Piazza Verga.
Gli investigatori, dunque, venuti a conoscenza del fatto che era stato perpetrato l’ennesimo furto di denaro, hanno deciso di bloccare definitivamente l’autore e porre fine a quella malsana “abitudine”.
La perquisizione è stata, poi, estesa a casa dell’impiegato, un appartamento di Misterbianco, e ha consentito di rinvenire un vero e proprio tesoro, custodito con minuziosa cura.
Numerose le mazzette di denaro contante ritrovate, per un totale di ben 250 mila euro, tutte conservate in una scatola, ma anche numerosi orologi di assoluto pregio, oltre a diversi gioielli in oro e pietre preziose, per un valore stimato di almeno 110 mila auro. Gran parte dei preziosi conservava ancora l’etichetta e la confezione della gioielleria presso la quale il cassiere stesso lavorava.
Il tutto, ritenuto provento dei numerosi furti consumati nel tempo in danno della gioielleria, e quindi del parente che lo aveva assunto, è stato posto sotto sequestro. Il titolare, che mai avrebbe pensato che il nipote potesse fare una cosa simile ai suoi danni, ha riconosciuto come propri i gioielli ritrovati dai Carabinieri, anche perché in possesso delle ricevute di acquisto degli stessi.
Le indagini proseguono per ricostruire eventuali ulteriori reati commessi in danno del medesimo esercizio commerciale. Il 34enne è stato tratto in arresto per appropriazione indebita aggravata e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Al termine di tutti i necessari accertamenti, la refurtiva sarà restituita al legittimo proprietario.