Furto e ricettazione: misure cautelari eseguite dalla Polizia di Stato di Catania

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Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, il 5 marzo 2025 la Polizia di Stato di Catania ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di M. S. (classe 1996) e L. P. F. (classe 2002).
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P., alla luce degli elementi indiziari attualmente disponibili in una fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio davanti al giudice, ai due indagati – ferma restando la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva – vengono contestati i reati di furto aggravato e ricettazione, in concorso.
L’ordinanza cautelare scaturisce dagli esiti di un’attività investigativa avviata a seguito di due episodi di furto, commessi in rapida successione nelle notti del 29 dicembre 2024 e del 1° gennaio 2025, ai danni di un esercizio commerciale del centro cittadino.
In entrambe le occasioni, gli indagati avrebbero utilizzato due veicoli per sfondare la vetrina di ingresso del negozio. Una volta all’interno, avrebbero sottratto nel primo caso oltre 400 flaconi di profumo, per un valore complessivo di 24.000 euro, e nel secondo caso altri prodotti e l’intero fondo cassa, pari a oltre 500 euro.
Le tempestive indagini, condotte dalla Sezione Reati contro il Patrimonio e la Pubblica Amministrazione della Squadra Mobile, basate sull’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dell’area interessata, hanno consentito di ricondurre le azioni criminali ai due indagati. Durante le perquisizioni presso le rispettive abitazioni, sono stati rinvenuti indumenti compatibili con quelli indossati durante i furti, oltre a numerosi flaconi di profumo ancora confezionati, identificati come provento dei furti sulla base degli elenchi forniti dai titolari dell’esercizio commerciale.
Su richiesta del Pubblico Ministero titolare dell’indagine, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto nei confronti di M.S. la misura cautelare della custodia in carcere, mentre nei confronti di L.P.F. è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.