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I consulenti finanziari del futuro tra formazione e educazione

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“La cultura, l’educazione e la formazione finanziaria sono alla base del buon funzionamento del sistema economico e delle economie delle famiglie e delle imprese” ha spiegato il prof. Maurizio Caserta

“La cultura, l’educazione e la formazione finanziaria producono effetti virtuosi sul funzionamento del sistema economico di un Paese e delle economie delle famiglie e delle imprese”. Con queste parole il prof. Maurizio Caserta, ordinario di Economia politica dell’Università di Catania, ha concluso il suo intervento in occasione della quinta edizione del convegno annuale “Il nuovo ruolo dei giovani consulenti finanziari tra formazione e educazione” organizzato dal Comitato EduFin in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Impresa dell’ateneo catanese. Un vero e proprio approfondimento sulla tematica che ha interessato i numerosi esperti del settore – nei giorni scorsi nell’aula magna del Palazzo delle Scienze dell’ateneo catanese – in particolar modo sull’aspetto della formazione nel campo finanziario e delle prospettive occupazionali degli studenti universitari.

“L’educazione finanziaria ha impatti sempre più significativi sulle conoscenze e sui comportamenti degli operatori, occorre creare un circolo virtuoso che crei effetti positivi sui sistemi aggregati e quindi sul Paese – ha aggiunto il prof. Caserta -. La cultura finanziaria è la “vita” di ciascuno di noi e delle future generazioni, basti pensare al risparmio che è una virtù in quanto una sua crescita produce effetti positivi per il Paese. E soprattutto oggi che siamo in una fase di “crisi economica” che sta investendo il Vecchio Continente a causa dell’attuale situazione socio-politica”.

“Da anni il Dipartimento di Economia e Impresa sta lavorando nelle scuole secondarie per sensibilizzare i giovani ad un corretto uso del denaro che rappresenta il principale strumento di trasferimento nel tempo delle nostre risorse e quindi del loro futuro – ha spiegato il docente -. Se negli ultimi 10 anni i risparmi in Italia sono cresciuti del 32%, mentre negli Stati Uniti del 118%, capite bene che tra i due Paesi vi sia una notevole differenza culturale sulle questioni finanziarie che comporterà un difficile, quasi impossibile, confronto sul piano economico in futuro”.

“Per questo il consulente finanziario è di fondamentale importanza per la nostra società in quanto aiuta le famiglie e le imprese a non assumere comportamenti scorretti che producono, anche singolarmente, un danno all’intero sistema economico” ha concluso il prof. Caserta.

In apertura dei lavori il prof. Giovanni La Via, direttore generale dell’Università di Catania, aveva evidenziato “l’importanza della tematica e del ruolo del consulente finanziario, una figura professionale in continua mutazione anche alla luce delle recenti crisi economiche e crollo delle Borse”. “L’ateneo è molto attento alla formazione di questa figura professionale, poco nota al Sud, coinvolgendo maggiormente gli studenti e attivando nuove opportunità per loro in modo che possano affrontare in modo positivo le future sfide del mercato e della finanza” ha concluso il prof. La Via.

Sulla stessa linea Irene Tinagli, presidente della Commissione Problemi economici e monetari del Parlamento europeo, che ha evidenziato “i continui cambiamenti dell’economie e delle sue figure professionali a causa della maggiore digitalizzazione dell’economia e delle tecnologie che stanno mettendo a dura prova le famiglie”. “Basti pensare all’avvento delle criptovalute o alle frodi digitali che spesso vedono consumatori comuni tra le vittime principali – ha aggiunto -. Per questo occorre una maggiore formazione per creare fiducia negli strumenti finanziari”.

Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato EduFin, invece, ha evidenziato “il rilevante divario di conoscenze finanziarie tra le famiglie e le imprese del Nord e del Sud, motivo per cui abbiamo coinvolto l’Università di Catania in questo progetto in quanto ente di “eccellenza” in Sicilia”.

Un concetto ribadito anche da Teresa Calabrese, componente del corso di laurea in Finanza aziendale dell’ateneo catanese e consulente finanziario di Bnl-Bnp Paribas: “Il consulente finanziario è un educatore alle “finanze” delle famiglie e delle imprese, purtroppo questa figura al Sud è poco conosciuta e poco presente – ha spiegato -. Occorre sensibilizzare i giovani e la politica”.

A seguire la tavola rotonda – moderata da Leopoldo Gasbarro, direttore responsabile di Wall Street Italia – che ha registrato gli interventi dei rappresentanti dei principali organismi del settore finanziario, da Banca d’Italia all’associazione Bancaria italiana, dall’organismo di vigilanza e di tutela dell’albo dei consulenti finanziari (OCF) all’associazione delle Società per la consulenza agli investimenti e all’organizzazione che si occupa della formazione e della certificazione dei consulenti del risparmio. Sono intervenuti, infatti, Marco Deroma (presidente Efpa Italia), Mauro Maria Marino (presidente OCF), Alessandra Staderini (vicecapo dei Servizi per l’educazione finanziaria Banca d’Italia), Marco Tofanelli (segretario generale Assoreti) e Gianfranco Torriero (vice direttore generale Abi).

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