Catania

Il Questore Bellassai, “conquistare la fiducia del cittadino”

Si è insediato, nella sede della Questura di Catania, il nuovo Questore del capoluogo etneo Giuseppe Bellassai, dirigente generale di Pubblica Sicurezza. Prende il posto di Vito Calvino, passato a dirigere la Questura di Palermo. Bellassai, classe 1962, originario di Santa Croce Camerina, è entrato in Polizia nel 1988, frequentando il Corso di Formazione per Funzionari della Polizia di Stato all’Istituto Superiore di Roma.

Incontrando i giornalisti, il Questore ha sottolineato che  abbiamo un dovere assoluto come Polizia di Stato, conquistare la fiducia del cittadino, quotidianamente con azione di presenza sul territorio, e i risultati che i cittadini che aspirano. La Sicurezza oggi, è in capo a noi, al Prefetto, ma la si può fare bene con la collaborazione dei cittadini”

Per quanto riguarda la percezione di sicurezza in Città, Giuseppe Bellassai, ha detto che lo sforzo ce fino ad oggi è stato fatto a Catania è stato importante, il che non significa che non si possa fare meglio”.

“Catania come tutte le altre città che ho frequentato da Questore, abbia bisogno di forze dell’ordine, che guardi in maniera attenta alle esigenze dei cittadini, alle loro distanze, stare attento ai bisogni della collettività. Questo si può fare anche con piccoli gesti”. “Noi vogliamo essere vincono ai cittadini, anche con piccoli gesti”.

Per quanto riguarda il centro storico: il questo è stato chiaro: “Catania è una città che merita, con i miei collaboratori saremo molto attenti a questo, vedremo, studieremo, per capire esattamente i fenomeni e quale sa la soluzione migliore”.

“L’informazione deve dare anche spazio ai risultati che otteniamo e il rapporto voglio che sia costante e privilegiato. Siamo in una società in cui l’informazione è veloce, viaggia anche sui social ed è necessario dare conto dei risultati in modo efficace, perché incide anche sulla sicurezza percepita dai cittadini. Saremo ben attenti anche agli spunti che voi ci date. Vi ringrazio e spero di avere con voi un rapporto che sia di reciproco scambio di valutazioni sulle cose”.

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Redazione