Librino, quartiere di Catania, diventa ancora una volta protagonista di un’importante trasformazione artistica grazie alla Triennale della Contemporaneità, un evento che si rinnova ogni tre anni con installazioni d’arte capaci di raccontare la bellezza e il cambiamento. Antonio Presti, ideatore e promotore di questo straordinario progetto, ha parlato con entusiasmo del percorso compiuto finora e dell’evoluzione che attende il Cantico, una delle opere principali della Triennale.
L’opera del Cantico e la partecipazione collettiva
“Pensare qui a Librino, creando questa Triennale della Contemporaneità, significa dare vita a un processo continuo di cambiamento, dove ogni tre anni le grandi installazioni trovano un nuovo significato”, ha affermato Presti. Il Cantico, con la sua imponente presenza, ha coinvolto più di 1200 abitanti del quartiere, che ogni mattina hanno potuto riconoscersi nel valore universale della bellezza attraverso le fotografie che li ritraggono. Questo percorso artistico ha dimostrato quanto gli abitanti siano felici di partecipare coralmente a un progetto che abbraccia l’arte e la comunità.
L’arte che si trasforma e vive nelle case
Ma la vera magia del Cantico non finisce qui. Presti ha spiegato che l’opera è destinata a trasformarsi: le fotografie che hanno decorato i muri del quartiere saranno smontate e donate a tutti i partecipanti del progetto. “L’opera si trasformerà andando direttamente nelle case delle persone”, ha detto Presti. “Chiunque sia interessato potrà contattare la Fondazione e ritirare queste immagini, portandole a casa per farle vivere in un nuovo contesto, una nuova vita”.
Il valore eterno dell’arte
Il dono delle immagini smontate è un gesto simbolico che dimostra come l’arte possa continuare a vivere oltre il suo contesto iniziale, rigenerandosi continuamente. “È bello pensare che l’arte, dopo aver fatto il suo lavoro sui muri, continui a vivere nelle case della gente”, ha aggiunto Presti, sottolineando l’importanza del ruolo trasformativo dell’arte. Il Cantico, quindi, non si limita a essere una semplice installazione: si evolve, diventa parte delle vite delle persone, e continua a trasmettere la sua visione di bellezza e condivisione.
Un futuro di rigenerazione artistica
Con il Cantico che si trasforma e arriva nelle case, la Triennale della Contemporaneità a Librino conferma il suo obiettivo di rigenerare continuamente la visione della bellezza, coinvolgendo la comunità in un processo artistico che non si esaurisce mai, ma che si rinnova e si espande, dimostrando che l’arte può realmente fare la differenza nella vita quotidiana delle persone.
Iniziative simili hanno avuto successo anche in altre parti del mondo, dimostrando il potere dell’arte nel rigenerare luoghi e comunità.
Un esempio è il Progetto Fiumara d’Arte di Antonio Presti, sempre in Sicilia, che ha trasformato una valle desolata in un museo a cielo aperto con installazioni d’arte contemporanea. Grazie a questa iniziativa, l’area ha acquisito visibilità internazionale e ha dato impulso al turismo culturale, rigenerando non solo il territorio ma anche il tessuto sociale della zona.
Un altro progetto di grande successo è il Quartiere di San Sperate in Sardegna, dove l’artista Pinuccio Sciola ha trasformato l’intero villaggio in un museo vivente attraverso l’uso di murales e installazioni artistiche. Questo ha permesso al piccolo centro agricolo di diventare una meta culturale, attirando visitatori da tutto il mondo e portando una nuova vita al villaggio.
Anche all’estero esistono esempi simili. A Medellín, in Colombia, il progetto Comuna 13 ha portato l’arte urbana nei quartieri più poveri e violenti della città, trasformandoli in gallerie a cielo aperto. Questo intervento artistico ha migliorato il tessuto sociale e ha attratto il turismo, contribuendo alla riqualificazione e alla riduzione della criminalità.