Un appello forte e diretto è stato lanciato dall’arcivescovo Luigi Renna alla città di Catania durante l’incontro natalizio, tenutosi nel salone del Palazzo Arcivescovile. Renna ha sottolineato l’importanza di riconoscere sia le potenzialità che le fragilità della città, mettendo in evidenza questioni cruciali come la mafia, la droga e il gioco d’azzardo, problemi che secondo lui vanno affrontati senza ipocrisie.
Nonostante le difficoltà, Renna ha voluto ribadire che Catania ha tutte le risorse per migliorare, ma che questo richiede impegno e responsabilità da parte di tutti. Il suo messaggio si è incentrato sui valori della democrazia e della responsabilità sociale, invitando i giornalisti a raccontare la realtà senza nascondere verità scomode e dando voce a problemi spesso ignorati.
L’arcivescovo ha anche richiamato l’attenzione su problematiche radicate nelle aree periferiche e nelle province, come il gioco d’azzardo, la dipendenza e l’indebitamento, sottolineando il ruolo storico della Chiesa nell’affrontare le difficoltà partendo dalle periferie. Ha sollecitato una riflessione su come si possa agire concretamente per liberare il territorio da queste piaghe.
Prendendo spunto dalle parole di Papa Francesco, Renna ha esortato la comunità a prendersi cura del territorio e delle persone più vulnerabili, affrontando con urgenza la povertà educativa, l’indifferenza verso i migranti e le situazioni di sfruttamento. Ha ribadito l’importanza di un impegno tangibile per promuovere la giustizia sociale e sostenere i più deboli.
Renna ha poi espresso preoccupazione per il ritorno di ideologie pericolose, invitando a riflettere sul significato di simboli e slogan estremisti che esaltano violenza e divisioni. Ha sottolineato la necessità di lavorare per un futuro basato su speranza e solidarietà, evitando derive che alimentano odio.
L’evento è stato anche l’occasione per presentare il salone episcopale del Palazzo Arcivescovile, restaurato dopo le alluvioni del 2021. Tra le scoperte effettuate durante i lavori, alcune iscrizioni legate alla prima Costituzione siciliana del 1813 rappresentano un prezioso patrimonio storico. Renna ha definito questi documenti un dono per la Sicilia, capace di ispirare riflessioni sulla storia e sul futuro.