L’autonomia di Raffaele Lombardo abbraccia la Lega di Salvini
Le grandi manovre elettorali per europee e regionali fanno segnare le prime mosse di Lega e Forza Italia. In Basilicata, il leader azzurro Antonio Tajani, ha ufficializzato la ricandidatura del governatore uscente Vito Bardi, mentre Matteo Salvini ha siglato l’accordo con gli autonomisti del Mpa di Raffaele Lombardo per una lista comune alle europee in Sicilia. Due messaggi politici chiari lanciati agli alleati di Fdi.
“Ci auguriamo che si possa trovare l’auspicata convergenza”, mette le mani avanti il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, che è anche responsabile di Fi per enti locali. “Il centrodestra sarà unito e coeso in tutta Italia per le regionali e per le comunali”, aggiunge. Per Lega e Mpa, invece, è il terzo matrimonio. Il primo fu celebrato diciassette anni fa per le politiche, il bis si tentò sempre per le nazionali ma poi il patto si sbriciolò per questioni di candidature. Ma non c’è due senza tre. Salvini e Lombardo anno sancito l’intesa incontrandosi a Roma e immortalando l’accordo con una stretta di mano.
Anche se lui ha più volte ribadito di non essere interessato a candidarsi, l’ufficializzazione dell’intesa ha riacceso i rumors sull’ipotesi di Lombardo in corsa per uno scranno a Strasburgo. L’accelerazione degli autonomisti è la risposta alle manovre in corso da settimane dentro Fi con il governatore Renato Schifani che ha già l’intesa con la Dc di Totò Cuffaro e aspetta solo che i vertici del partito sciolgano le riserve per cominciare a lavorare sulla lista per Bruxelles. Dalla parte del Carroccio si fa sfoggio di entusiasmo.
“Accogliamo la decisione del rilancio del patto federativo con l’Mpa, anche in vista delle prossime elezioni europee e auspichiamo un’azione politica e amministrativa fondata su sinergia e condivisione ad ogni livello istituzionale e territoriale, avente come unico obiettivo la crescita della Sicilia e il benessere dei siciliani”. E in calce al comunicato le firme dell’intera classe dirigente del partito in Sicilia, comprese quelle degli assessori leghisti che siedono nella giunta Schifani.
“L’obiettivo comune che ci poniamo con la federazione è lo sviluppo economico e infrastrutturale della Sicilia, partendo da priorità fondamentali come la realizzazione del Ponte sullo Stretto, l’alta velocità ferroviaria sull’asse Catania-Messina-Palermo, il completamento dell’anello autostradale e i collegamenti viari interni su tutte le province, ma non solo, pensiamo anche al ruolo del turismo, dell’agroalimentare siciliano, e alla competitività delle nostre aziende che vanno aiutate a costruire nuovo lavoro”, evidenzia la Lega. “Tutto ciò passa dal risultato alle europee del 2024, in cui i due movimenti correranno insieme e saranno fondamentali per costruire una nuova maggioranza in Europa, che sappia davvero fare gli interessi dei cittadini siciliani anziché piegarsi alle logiche dei poteri forti di Bruxelles”.
Per Nino Minardo, promotore del patto quando guidava la Lega in Sicilia si tratta di “un accordo politico-programmatico che sarà la naturale piattaforma per una forte proposta politica attrattiva anche nei confronti dei moderati e dei civici da presentare alle prossime elezioni europee ed anche nelle competizioni elettorali locali”. Freddo Schifani sull’intesa: “è un ritorno a un vecchio patto federativo. Non ci trovo nulla di particolarmente nuovo, ne ho preso atto. Auguri di buon lavoro, noi andremo avanti”, ha commentato.