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Le innovazioni nel campo della geologia e della geofisica

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Su questo tema si sono confrontati nei giorni scorsi all’Università di Catania più di 140 scienziati provenienti da oltre 20 paesi europei ed extra-Ue

Dalla modellizzazione dei processi geologici all’esplorazione geofisica e microstrutturale delle catene montuose, dalla microtettonica ai processi petrogenetici delle rocce in un continuo e costante confronto tra approcci classici ed innovativi. Temi che sono stati approfonditi nei giorni scorsi, nei locali del Monastero dei Benedettini del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, da più di 140 scienziati provenienti da oltre 20 paesi europei ed extra-Ue (Canada, Stati Uniti, Giappone, India, Israele, Cile, Brasile, Messico) in occasione della 23.ma edizione della conferenza biennale internazionale DRT 2022 (European Society of Deformation mechanisms, Rheology and Tectonics).

Ad aprire i lavori il rettore Francesco Priolo e la direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche Maria Caterina Paino. La conferenza, costituisce nell’ambito delle Geoscienze, il maggiore forum internazionale per presentare e discutere le ricerche nel campo della geologia strutturale, la tettonica a scala regionale, la reologia e la fisica delle rocce, i meccanismi di deformazione dei minerali.

In particolar modo l’edizione di quest’anno – dal titolo “Geo-thinking the future planet: how traditional geosciences benefit from innovation” – si è proposta come un trait d’union tra gli approcci classici della geologia e le tematiche più attuali, che prevedono ad esempio l’uso dei droni per lo studio degli affioramenti geologici, l’utilizzo delle tecnologie innovative ai raggi X mediante luce di sincrotrone e microscopia elettronica per lo studio delle microstrutture delle rocce,  o l’utilizzo delle tecniche di telerilevamento da remoto per il monitoraggio delle deformazioni negli edifici vulcanici.

L’evento, patrocinato dalle principali società scientifiche nazionali nell’ambito delle Scienze della Terra (Società Geologica Italiana, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Società Italiana di Mineralogia e Petrologia), Collegio nazionale dei Geologi, Ordine regionale Geologi di Sicilia, è stato organizzato e coordinato dai docenti del Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali dell’ateneo catanese Eugenio Fazio, Gaetano Ortolano e Rosalda Punturo con i colleghi del comitato organizzatore locale in collaborazione con l’Ingv-Osservatorio Etneo di Catania.

Nel corso delle diverse giornate si sono svolti workshop e webinar tematici, ma anche tre escursioni: la prima sull’Etna organizzata in collaborazione con l’Ingv di Catania, le altre due in Calabria e nell’altopiano ibleo. Escursioni che hanno permesso di evidenziare la ricca biodiversità del territorio siciliano e calabro, oltre ad offrire vari spunti di studio geologico agli scienziati di tutto il mondo. L’escursione nel versante sud dell’Etna ha consentito di far conoscere da vicino il nostro vulcano, patrimonio Unesco dal 2013. L’escursione in Calabria si è svolta nel massiccio dell’Aspromonte, alla cui recente nomina di Unesco global Geopark nel 2021 ha contribuito, per la parte scientifica, il gruppo di ricerca dei basamenti cristallini del Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali dell’Università di Catania grazie alle ricerche condotte ormai da diversi anni e alla stretta collaborazione con il Parco nazionale dell’Aspromonte. Infine, l’escursione nell’altopiano ibleo ha riguardato le successioni carbonatiche ivi affioranti e la visita alla miniera Tabuna, nota per l’estrazione del calcare bituminoso noto come “Pietra Pece”.

Durante la conferenza è stata assegnata alla prof.ssa Renée Heilbronner dell’Università di Basilea la prestigiosa medaglia Henk Zwart (Iugs – TecTask), mentre sei giovani ricercatori hanno ricevuto premi per i migliori contributi poster e comunicazioni orali.
Hanno contribuito alla riuscita dell’evento le studentesse e gli studenti dei corsi di laurea magistrale in Scienze geologiche e geofisiche e i dottorandi del corso in Scienze della Terra e dell’ambiente dell’ateneo catanese oltre al comitato organizzatore costituito da Eugenio Fabio, Gaetano Ortolano, Rosalda Punturo, Andrea Cannata, Stefano Catalano, Rosolino Cirrincione, Guido De Guidi, Patrizia Fiannacca, Rosanna Maniscalco e Carmelo Monaco dell’Università di Catania e Giuseppe Puglisi dell’Ingv Catania.

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