Si chiama “Progetto Ruth-Microcredito di libertà”. Nelle scorse settimane è stato erogato da UniCredit il primo finanziamento in Sicilia con la mediazione della Caritas di Catania, unica realtà diocesana riconosciuta a livello regionale.
È una mano per accompagnare verso un percorso di autonomia le donne vittime di violenza che patiscono forme di fragilità economiche dovute anche al vissuto familiare. Accade in Sicilia, in un paese del messinese, grazie alla mediazione del servizio microcredito della Caritas diocesana di Catania che tramite il progetto “Progetto Ruth-Microcredito di libertà” ha permesso a una giovane donna vittima di violenza di ottenere un piccolo prestito a tasso agevolato, un tassello economico che è frutto di un ascolto e di accompagnamento guidato da professionisti.
“Si tratta di un contributo per consentire a queste donne di riprendere in mano la propria vita – precisa Salvo Pappalardo, vicedirettore e referente del servizio microcredito della Caritas diocesana di Catania – e che arriva in seguito a un cammino avviato con i Centri antiviolenza nell’ambito di un processo che include la denuncia del proprio aguzzino. Ricordiamoci che spesso nei contesti di violenza le donne non hanno accesso alle risorse familiari e anche dopo l’allontanamento del violento la vulnerabilità economica è un fattore di grande criticità in un percorso di normalizzazione”.
“Come UniCredit crediamo che il nostro ruolo – dichiara Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – sia anche quello di sostenere le persone e le comunità in cui operiamo, contribuendo alla realizzazione di una società più equa e sostenibile. Siamo lieti, quindi, di aver messo a disposizione le nostre competenze e la nostra capillare rete di filiali radicate sul territorio per garantire che le donne vittima di violenza possano ricevere adeguata assistenza anche dal punto di vista finanziario. Il Microcredito è parte integrante della strategia sociale di UniCredit e consente di fornire supporto finanziario in maniera inclusiva”.
Il progetto nasce nell’ambito di un protocollo d’intesa di durata triennale sottoscritto dal Ministero per le pari opportunità e la famiglia, l’Ente Nazionale per il Microcredito, l’Associazione bancaria italiana, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Caritas Italiana. In questo contesto è stato istituito un Fondo di Garanzia di 3 milioni di euro a valere su risorse del bilancio del Dipartimento per le Pari Opportunità, destinati per 2,5 milioni alla copertura integrale di garanzia dei finanziamenti di microcredito sociale che verranno erogati nell’ambito del progetto, e per 500mila euro all’abbattimento del TAEG, nella misura del 100%, sulle operazioni di microcredito sociale e di microcredito imprenditoriale.
L’importo è stato erogato da UniCredit e contribuirà a un percorso di emancipazione che sarà attentamente monitorato dai CAV locali in costante contatto con la Caritas diocesana di Catania che, essendo l’unica realtà siciliana ad aver aderito al progetto, è il riferimento regionale per mediare le richieste di accesso. L’organismo pastorale della carità, attraverso il proprio servizio dedicato, guida la donna nelle fasi dell’istruttoria e dell’ottenimento del microcredito, seguendola anche in tutta la fase di rimborso.
“Il microcredito in Caritas è spesso l’ultima spiaggia per molte persone, soprattutto per quelle esposte col sovraindebitamento oppure non bancabili per altre ragioni – conclude Salvo Pappalardo – e purtroppo per molte donne vittime di violenza alle oggettive difficoltà di accesso a prestiti o mutui per ragioni di merito creditizio si aggiungono anche altre complicazioni. Noi cercheremo di accompagnarle in questo cammino di rinascita che comincia, a livello finanziario, col microcredito e che deve proseguire nella ricerca di un lavoro”.