“No, non sono stato io”. Così il deputato leghista Anastasio Carrà, intervistato dal quotidiano la Repubblica, rispondendo alla domanda se sia stato lui a far circolare il video che ritrae la magistrata Iolanda Apostolico che manifesta per il blocco della nave Diciotti a Catania contro l´allora ministro Matteo Salvini.
“Ancora con questa storia. No, non sono stato io. Ma rivendico un merito, del quale mi ha dato atto anche Salvini ringraziandomi: sono stato io che l´ho riconosciuta in quel video, che aveva il nostro segretario, e l´ho detto poi pubblicamente, con queste semplici frasi: ‘Sono sicuro di vedere lì la magistrata Apostolico che ha appena bocciato il decreto del governo sull´immigrazione liberando dei tunisini'”.
“Diciamo che sono io il primo a fare il nome della magistrata pubblicamente. Da vent´anni lavoro a Catania, prima come carabiniere poi come politico e conosco tutti. E conosco anche il marito di Apostolico, considerato uno molto di sinistra. Dico cose che a Catania sanno tutti. Quando ho visto il video di Salvini l´ho chiamato e gli ho detto il nome della magistrata. Anzi, poche ore dopo l´ho detto pubblicamente che vedevo in quel frame la Apostolico”, dice ancora Carrà nell’intervista. Alla domanda se Salvini gli abbia fatto i complimenti, il deputato della Lega ha risposto: “Certo, perché grazie a me si solleva il polverone. Con questa storia abbiamo guadagnato consensi perché dimostriamo un fatto grave e l´opinione pubblica ci dà ragione”.
Carrà afferma che i carabinieri con il video non c’entrano, alla domanda se sia stato un suo ex collega carabiniere a far circolare il video ha risposto: “Falso anche questo. Un mio amico fa servizio nel nucleo che guidavo, era mio vice e poi siamo diventati amici fraterni: così l´hanno messo in mezzo. Qualcuno in caserma, che sa che siamo amici, ha fatto il suo nome. E qualcuno è andato anche in procura. Ma non è vero. Posso dire con certezza che i carabinieri in questa storia non c´entrano nulla. Piuttosto mi chiedo come sia possibile che la polizia non abbia una relazione interna che dica che quella magistrata era in piazza”.