A Catania le tasse universitarie rimarranno le più basse del Sud Italia

Le tasse universitarie degli studenti iscritti nell’ateneo catanese continueranno ad essere tra le più basse del sud Italia anche per il prossimo anno accademico. È quanto prevedono le misure messe in campo dall’Università di Catania per continuare a contrastare gli effetti negativi post pandemia sulle finanze degli studenti e delle loro famiglie, in particolar modo per le classi meno abbienti.

Le misure – che prevedono anche un pacchetto di servizi aggiuntivi per gli studenti – sono state approvate oggi pomeriggio dal Senato accademico con il pieno consenso della rappresentanza studentesca nell’organo collegiale d’ateneo e prevedono, tra le altre, il mantenimento della No Tax area fino a 22mila euro di Isee.

«La misura della “no tax area” a 22mila euro consentirà al 50% dei nostri studenti di non pagare le tasse universitarie, ma solo il contributo regionale per il diritto allo studio – spiega il direttore generale Giovanni La Via -. Dal prossimo anno accademico probabilmente dovremo far fronte al mancato contributo statale, una misura adottata dal governo in pieno stato emergenziale a causa della pandemia che ha consentito all’ateneo per l’anno accademico in corso di innalzare la soglia Isee da 14mila a 22mila e venire così incontro agli studenti meno abbienti. Questa governance ha deciso, nonostante il probabile venir meno del sostegno statale, di mantenere la “no tax area” inalterata a 22mila di Isee rivedendo il quadro complessivo della contribuzione sulla base di quel principio costituzionale di ridistribuzione della ricchezza».

Le nuove misure, che dovranno essere approvate anche in Consiglio d’amministrazione d’ateneo, prevedono un nuovo quadro contributivo basato su più fasce di Isee: la prima fino a 22mila euro prevede un contributo degli studenti uguale a zero; la seconda fascia – superiore a 22mila e fino 30mila euro – prevede un contributo calcolato moltiplicando il coefficiente 0,07 per la parte eccedente i 22mila euro (contributo massimo pari a 560 euro); per la terza fascia – superiore a 30mila euro e fino a 53.697 euro – il coefficiente è pari a 0,046 e si moltiplica per la parte eccedente i 30mila euro di Isee a cui va aggiunto il contributo di 560 euro (contributo massimo pari a 1.650 euro); per la quarta fascia – superiore a 53.697 euro fino a 75mila euro – il coefficiente è pari a 0,02347 e si moltiplica per la parte eccedente i 53.697 euro di Isee a cui va aggiunto il contributo di 1.650 euro (contributo massimo pari a 2150 euro); in quinta fascia gli studenti con Isee superiore a 75mila, pagheranno un contributo di 2150 euro.

«L’incremento delle tasse – ha precisato il direttore generale – interesserà solo ed esclusivamente gli studenti che rientrano in quarta e quinta fascia, con Isee superiore a 53.695 euro, ma sempre e comunque si tratta di importi decisamente più bassi rispetto agli altri atenei del sud Italia».

«Questo nuovo quadro ci consente di ampliare la platea di studenti che non pagheranno tasse e di mantenere inalterata la pressione contributiva sugli iscritti con Isee fino a 53.697 euro – ha aggiunto il prof. Giovanni -. Occorre considerare che in seconda e terza fascia rientrano circa 14mila studenti del nostro ateneo, mentre in quarta e quinta fascia circa 6mila».

Il Senato accademico ha, inoltre approvato, il pacchetto di servizi aggiuntivi per gli studenti che prevedono un bando per il rimborso delle spese di trasporto urbano e extraurbano per le sedi decentrate di Ragusa e Siracusa, l’assegnazione temporanea tramite bando di 500 personal computer agli studenti in possesso dei requisiti di reddito e la proroga dell’apertura di un’aula studio al centro di Catania fino alle 24.
E ancora la possibilità di sottoscrizione di un abbonamento agevolato al Cus Catania direttamente al momento dell’iscrizione all’anno accademico, agevolazioni per l’acquisto di biglietti per attività culturali e per abbonamenti a giornali di approfondimento, potenziamento del servizio metro shuttle e del collegamento tra la stazione e il centro di Catania e, infine, l’installazione di distributori di assorbenti a prezzo calmierato nelle strutture universitarie.

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Redazione