Operazione “Cemento”: smantellate due presunte organizzazioni criminali

Dalle prime ore di oggi, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha eseguito un’operazione antidroga su vasta scala. L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Catania con il supporto della Polizia di Enna e sotto il coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine, ha portato all’arresto di 18 soggetti ritenuti gravemente indiziati, con differenti ruoli, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini, avviate nel novembre 2021 e basate su intercettazioni, videoregistrazioni e sequestri in flagranza, hanno permesso di ricostruire le dinamiche di due distinte organizzazioni criminali. La prima si occupava della distribuzione al dettaglio di cocaina e crack, capeggiata da Antonino Cocuzza, coadiuvato dal genero Sebastiano Giovanni Buda. Le piazze di spaccio principali si trovavano in via Palermo e nel Villaggio Sant’Agata. Sarebbero emersi gravi indizi di responsabilità a carico di altri soggetti, ritenuti partecipanti principali con ruoli e funzioni specifiche. Tra questi figurano Barrile Emanuele, Carbonaro Salvatore, Faro Ferdinando, Gagliano Marco Francesco, Gioia Josè, Rapisarda Benedetto, Ventimiglia Nicolò, Giuffrida Agatino, Assennato Salvatore e La Spina Francesco.

La seconda organizzazione, più strutturata, si concentrava sul traffico di grandi quantitativi di cocaina, approvvigionati dalla Calabria. Questo sodalizio, guidato da Francesco Platania, noto come “Francu do cemento”, coinvolgeva diversi membri della stessa famiglia, tra cui Natale, Damiano e Giuseppe Platania, oltre a Maria Francesca Nicotra e Cristian Viglianesi. Una delle basi operative era situata nel quartiere San Cristoforo, presso una rivendita di materiali edili.

Durante le indagini sono stati effettuati sequestri significativi: 6,25 kg di cocaina e oltre 78.000 euro in contanti. Inoltre, è stato disposto il sequestro d’urgenza di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati. Si sottolinea che tutte le ipotesi accusatorie sono da confermare in sede di giudizio, in ossequio al principio di presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.

L’operazione, denominata “Cemento”, ha coinvolto circa 160 agenti della Polizia di Stato, inclusi reparti specializzati come la Polizia Scientifica, il Reparto Mobile e il Reparto Volo, oltre a unità della locale Questura. Per alcuni indagati già detenuti, i provvedimenti restrittivi sono stati notificati presso gli istituti penitenziari.

Durante le indagini, sulla base degli elementi raccolti e da sottoporre al successivo vaglio del contraddittorio nei diversi gradi di giudizio, è stata ricostruita l’esistenza e l’attività di un altro sodalizio criminale, ritenuto più strutturato e basato su stretti legami di parentela tra i membri. Questo gruppo sarebbe stato attivo nel traffico di ingenti quantità di cocaina e guidato da Francesco Platania, noto come “Francu do cemento”.

Del sodalizio avrebbero fatto parte, con ruoli e funzioni ben definite, Natale Platania, conosciuto come “Antonio”, Damiano Platania, Giuseppe Platania, Maria Francesca Nicotra e Cristian Viglianesi. Una delle principali basi operative sarebbe stata individuata nel quartiere San Cristoforo, presso una rivendita di materiali edili, luogo in cui sarebbero avvenute numerose consegne di cocaina ai clienti.

Il canale di approvvigionamento della droga sarebbe stato individuato in Calabria. Secondo le indagini, lo stesso “corriere” avrebbe effettuato forniture sia per il gruppo guidato da Francesco Platania, sia per quello promosso e organizzato da Antonino Cocuzza e Sebastiano Giovanni Buda.

Durante l’attività investigativa, sono stati effettuati numerosi arresti in flagranza di reato, con il sequestro contestuale di significative quantità di sostanze stupefacenti, pari a 6,25 kg di cocaina confezionata in “panetti”, e di denaro contante per un totale di oltre 78.000 euro.

Inoltre, sulla base degli elementi raccolti, è stato disposto il sequestro d’urgenza di beni mobili e immobili riconducibili a diversi indagati.

Si sottolinea che tutte le ipotesi accusatorie, pur ritenute fondate in sede cautelare dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), dovranno essere confermate attraverso il contraddittorio tra le parti. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari, e per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

Per alcuni dei destinatari della misura restrittiva, già detenuti per altre cause, i provvedimenti sono stati notificati direttamente nei rispettivi istituti penitenziari.

L’operazione di Polizia Giudiziaria, denominata “Cemento”, ha visto l’impiego complessivo di circa 160 operatori della Polizia di Stato, coinvolgendo anche unità specializzate per garantire l’efficacia dell’intervento.