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Operazione ‘Sabbie Mobili’, arresti a catania

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Questa mattina gli agenti della Polizia hanno portato a termine una vasta operazione antimafia, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea, volta alla disarticolazione dell’associazione mafiosa Santapaola – Ercolano – Squadra di Lineri, operante a Catania e nella Provincia. Tra gli indagati  decine di esponenti di Cosa nostra catanese del clan di Lineri, specializzato nelle richieste di pizzo ad imprenditori e commercianti del Capoluogo etneo.

Circa venti imprese locali dopo anni di pressanti richieste, sono liberate dal taglieggiamento da parte del sodalizio mafioso. Sono ancora in corso perquisizioni e sequestri di beni nel capoluogo etneo. Ulteriori dettagli verranno illustrati in conferenza stampa alle 11 presso i locali del X Reparto Mobile di Catania, alla presenza del Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Prefetto Francesco Messina ha dichiarato che ”è inconcepibile che ancora oggi, nonostante l’efficacia e l’incisività dell’azione di contrasto espletata dallo Stato, esistano parti offese che si ostinano a non denunciare, addirittura dichiarando il falso.

La lotta alla criminalità organizzata non può essere delegata esclusivamente alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura. La Sicurezza è di tutti e l’unica protezione è quella fornita dallo Stato; Cosa Nostra non fornisce protezione, – ha aggiunto ancora Messina – commette delitti e inquina le libertà economiche. Non denunciare di essere vittima di estorsione è un comportamento che potrebbe essere talvolta ai limiti della rilevanza penale”.

Gli imprenditori, pagavano una sorta di ‘tassa’ da 250 euro mensili. Alcuni imprenditori, stanchi di pagare, hanno collaborato con gli inquirenti denunciando il racket al quale erano sottoposti. In altri casi, però, le vittime hanno preferito tacere, nonostante fossero stati messi davanti all’evidenza di quanto accadeva, per paura di possibili ritorsioni: questi sono indagati per false informazioni al pm. I proventi delle estorsioni, secondo quanto ricostruito dalla Dda di Catania, erano destinati al pagamento delle spese legali degli affiliati e al sostentamento economico delle loro famiglie.

Il provvedimento è stato notificato a 22 persone, alcuni dei quali già detenuti per altri reati. Alfio Currao, di 55 anni, Fabrizio Currao, di 30, Alessandro Di Stefano, di 22, Antonio Di Stefano, di 44, Giuseppe Donato, di 48, Alessandro Natale Donato, di 20, Domenico Geraci, di 57, Salvatore Gianluca Geraci, di 33, Salvatore Guglielmino, di 57, Vincenzo Guidotto, di 42, Carmelo Litrico, di 49, Nunzio Mammino, di 45, Lorenzo Pinnavaria, di 31, Salvatore Pinnavaria, di 25, Alfio Rannesi, di 26, Carmelo Rannesi, di 58, Girolamo Rannesi, di 60, Giuseppe Rannesi, di 53, Salvatore Rannesi, di 55, Francesco Toascano, di 57 e Pietro Vittorio, di 44.

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