venerdì 28 Giugno 2024
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Catania

Pandora, concluse le indagini preliminari

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Tra i destinatari del provvedimento c'è anche Luca Sammartino, indagato per due presunti casi di corruzione. In carcere, l'ex sindaco di Tremestieri Santi Rando e Pietro Alfio Cosentino indagati per voto di scambio.

La Procura di Catania ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 29 indagati dell’inchiesta ‘Pandora’, in merito a presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo. La notizia è riportata dal quotidiano catanese ‘La Sicilia’ a firma della Giornalista Laura Distefano. Tra i destinatari del provvedimento c’è anche Luca Sammartino, che, indagato per due presunti casi di corruzione, il 17 aprile scorso si è dimesso da vicepresidente della Regione Siciliana e da assessore regionale all’Agricoltura dopo essere stato sospeso dalle funzioni pubbliche dal gip. Il suo legale, l’avvocato Carmelo Peluso, ha presentato appello contro il provvedimento e l’udienza si terrà il 26 giugno.

Due dei 29 indagati destinatari dell’avviso di conclusione indagini sono in carcere, sono: l’ex sindaco di Tremestieri Santi Rando e Pietro Alfio Cosentino indagati per voto di scambio politico-mafioso per le amministrative del 2015. Tra gli indagati anche due esponenti di spicco di Cosa nostra: Francesco Santapaola e Vito Romeo, quest’ultimo cognato di Cosentino. L’inchiesta punta a fare luce anche su appalti e affidamenti dei lavori al Comune, e su questo fronte la Prefettura di Catania ha acceso un ulteriore faro disponendo un accesso ispettivo sull’Ente locale. Sammartino ha sempre contestato le accuse, esprimendo “piena fiducia nella magistratura”.

Due i presunti casi di corruzione contestati dalla Procura. Il primo è di avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019 per il Pd, Caterina Chinnici, poi eletta e ora in Forza Italia, totalmente estranea all’inchiesta. Il secondo caso riguarda due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura, uno in servizio e l’altro in aspettativa, che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria.

L’avviso di conclusione indagini è stato firmato dai sostituti procuratori Rocco Liguori, Fabio Saponara e Santo Distefano e vistato dal procuratore aggiunto Francesco Puleio e dalla procuratrice facente funzioni Agata Santonocito.

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