Sono 165 gli anziani presenti nella sola città di Catania ogni 100 giovani, secondo l’Indice di vecchiaia 2023, elaborato dall’ISTAT. Si tratta di trend in aumento. E significa che occorre fare i conti con l’impatto che tale condizione genera sul sistema sociale del capoluogo etneo. Per rispondere a queste esigenze, Fnp e Cisl hanno elaborato la proposta di una Carta dei servizi e della figura del Garante della persona anziana, quest’ultimo in piena sinergia con la legge regionale 21 dicembre 2021, n. 34.
L’occasione è stata data dal convegno organizzato dalla Fnp Cisl provinciale, con tema “Qualità della vita, autodeterminazione e partecipazione attiva: per una carta dei diritti delle persone anziane”. Rappresentanti sindacali, esperti del settore e amministratori pubblici si sono confrontati sulla necessità di rispondere a bisogni emergenti diffusi, legati all’invecchiamento della popolazione, specie se associato alla bassa natalità.
Da un lato, i segretari generali provinciali Maurizio Attanasio (Cisl) e Giacomo Giuliano (Fnp Cisl) e Rosaria Aquilone, segretaria generale della Fnp Cisl siciliana, con il geriatra Marcello Romano e la psicoterapeuta Irene Rita Musumeci; dall’altro gli amministratori etnei, con in testa Bruno Brucchieri, assessore alle Politiche sociali, e Sebastiano Anastasi, presidente del consiglio comunale.
Interventi anche da Melania Miraglia, presidente dell’8° commissione consiliare, e Valentina Saglimbene componente della 6°; Carlo Nicolosi, vice sindaco del Comune di Gravina di Catania, e Marina Virgillito, assessore alle Politiche sociali del Comune di Misterbianco.
«Il tema dell’invecchiamento della popolazione, ancor di più se associato alla bassa natalità – Attanasio e Giuliano – pone nuove e molteplici questioni territoriali e di sistema. Ci si trova di fronte alla sempre più crescente necessità di rispondere a bisogni emergenti diffusi: come prendersi cura della terza età, in termini capacitanti e, al contempo, come coniugare il prendersi cura con la cura, anche in senso comunitario, laddove sussistano condizioni di accentuata fragilità o non autosufficienza e cronicità».
«È auspicabile poter individuare modelli di prevenzione e di intervento multidimensionale – aggiungono – che si strutturino a partire da uno sguardo complessivo sulla condizione della persona anziana, sui plurimi fattori di fragilità, sugli aspetti individuali e sociali correlati a contesti di vita e di relazione».
«Ai decisori politici e all’amministrazione pubblica della città di Catania – continuano – offriamo con la Carta traiettorie operative che possano effettivamente costituirsi come riconoscimento formale e sostanziale dei diritti della persona anziana e, contestualmente, sensibilizzare la società verso la piena consapevolezza del valore e dei diritti dell’essere umano anche nella terza età».
«Dall’anziano oggi arrivano più richieste di welfare e voglia di autodeterminazione – sottolinea Aquilone – e bisogno di sentirsi utile».
Nella Carta si affrontano i capitoli cha vanno dall’assistenza domiciliare e sanitaria alla socializzazione, dalla mobilità al supporto tecnologico, dai programmi di attività fisica all’assistenza legale, dai problemi dell’abitare alle misure di sostegno al reddito.
«Si tratta di obiettivi che potrebbero essere tradotti in azione – aggiungono Attanasio e Giuliano – se adottati con diversificati dispositivi di cui la pubblica amministrazione dispone e attraverso l‘istituzione locale del Garante della persona anziana, in piena sinergia con la legge regionale 21 dicembre 2021, n. 34,».
La figura del Garante non solo assicurerebbe azioni di tutela, di monitoraggio e di sostegno alla persona anziana, ma incarnerebbe una significativa svolta culturale nell’approccio e negli orientamenti rivolti alla persona in terza età.