“Ieri sono stati comunicati 130 esuberi per i dipendenti a tempo indeterminato, a fine febbraio non verra’ rinnovato il contratto di 50 contratti di dipendenti di Ramstad che di fatto lavorano per Pfizer e il congelamento di altre 60 posizioni in attesa dell’arrivo di un nuovo macchinario in seguito al quale le unita’ verranno ridotte a 30”, rendono noto Jerry Magno, Giuseppe Coco e Alfio Avellino, segretari generali di Filctem Cgil Catania, Femca Cisl Catania e Uiltec Uil Catania, che rimarcano l’incongruenza delle scelte aziendali. “Nello stabilimento etneo – aggiungono – operano professionalita’ di indiscussa competenza. La multinazionale invece di avviare un rilancio, decide di far marciare a scartamento ridotto impianti strategici, privandosi peraltro di personale altamente qualificato”.
La Pfizer ha comunicato ai sindacati che per i prossimi 3 anni allo stabilimento catanese sono destinati 26 milioni di euro, ovvero “una cifra irrisoria – sottolineano Magno, Coco e Avellino – sufficiente soltanto per la manutenzione degli impianti”. Filctem Cgil, Femca Cisl e Uila Uil chiedono che anche le istituzioni locali, regionali e nazionali facciano sentire la loro voce. “In ballo non c’e’ soltanto il destino di tanti lavoratori – affermano i sindacati confederali di categoria – ma tutto il tessuto economico e produttivo di un territorio. Non si puo’ stare in silenzio. Tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, intervengano a difesa di questa realta’ importante per la Sicilia”.
Il sito di Catania “continuerà a essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer e infatti è stato programmato un intervento di modernizzazione, con un ulteriore investimento di 27 milioni di euro nei prossimi tre anni” e “in previsione di questo investimento, Pfizer ha identificato alcuni adeguamenti necessari, dovuti anche al calo della domanda dei volumi produttivi di un antibiotico iniettabile, che porteranno a una riduzione dell’organico”. Lo afferma, in una nota, la società farmaceutica. “Nell’ambito dei consueti processi aziendali – sottolinea la multinazionale – Pfizer rivaluta periodicamente le attività delle proprie sedi in tutto il mondo al fine di garantire la continuità nella produzione dei farmaci secondo elevati standard di efficienza e sicurezza”.
“Lo stabilimento di Catania – aggiunge la società – svolge un ruolo fondamentale per Pfizer, inclusa la risposta alla pandemia, la produzione di importanti medicinali iniettabili sterili e antibiotici per i pazienti di tutto il mondo. Al fine di supportare tutte le persone coinvolte in questo processo l’azienda ha avviato un confronto con i sindacati ed è impegnata a identificare le misure più adeguate”. “Questi cambiamenti si rendono necessari per garantire il futuro dello stabilimento qui a Catania – afferma Giuseppe Campobasso, direttore del sito produttivo – e in questa fase difficile, i colleghi sono la nostra priorità: stiamo lavorando insieme con le organizzazioni sindacali, per valutare tutte le opzioni possibili e abbiamo identificato ed offerto alcune opportunità, che si potranno concretizzare nel trasferimento all’interno della nostra stessa rete di produzione in Italia, oltre che supportare economicamente l’uscita e facilitare il ricollocamento”.
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