Portoghese consegna Elefantino d’argento al premio Nobel Vargas Llosa
“Oggi la città di Catania si onora di accogliere una personalità illustre, premio Nobel per la letteratura, offrendomi l’opportunità prestigiosa di consegnare, nella qualità di sindaco, l’elefantino d’argento a un Maestro simbolo della cultura mondiale”.
Così il Commissario straordinario del Comune di Catania, Federico Portoghese, ha accolto nel Salone Bellini di Palazzo degli Elefanti lo scrittore premio Nobel 2010, Mario Vargas Llosa, autore di origini peruviane e spagnolo di adozione, giunto a Catania per assistere al debutto assoluto in Italia, al teatro Stabile, dello spettacolo tratto da una sua opera del 2015, “I racconti della peste”. Erano presenti i vertici del Teatro Stabile con il Consiglio di Amministrazione presieduto da Rita Gari Cinquegrana e il direttore artistico Luca De Fusco, il presidente della Commissione consiliare Cultura Giovanni Grasso, il capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro.
“Invito le nuove generazioni, spesso tentate da una diffusa superficialità – ha continuato Portoghese – a guardare all’arte del maestro Vargas Llosa, che ha affrontato con la sua produzione diverse tematiche con una scrittura di spessore e una profondità che rappresentano un faro non solo nel mondo della letteratura”.
“Ringrazio la città di Catania per questo riconoscimento – ha dichiarato Vargas Llosa -, sono molto contento di ritornare per la seconda volta in questa terra magnifica e accogliente, della quale porterò un bel ricordo. Ho anche molta curiosità di vedere come sarà rappresentato in teatro quello che ho scritto, ‘I racconti della peste’, ispirandomi a Boccaccio, e sono anche grato di avere la possibilità di incontrare dopo tanti anni Luca e di riuscire a vedere cosa è riuscito a preparare dal mio testo”.
Nel corso dell’incontro la scrittrice Giovanna Giordano è intervenuta sottolineando come l’autore, “scrittore immenso”, sia riuscito “a portare la luna tra le nostre mani” così come il bimbo protagonista del libro “Alfonsino e la luna”.
Dopo la cerimonia di consegna dell’elefantino, Vargas Llosa ha firmato il libro d’onore e si è intrattenuto con i giornalisti, rispondendo a domande sul testo che ha ispirato lo spettacolo in scena allo Stabile, con la regia di Carlo Sciaccaluga, e su diversi altri argomenti sui quali si è soffermato con generosità e partecipazione, concedendo infine autografi e foto ricordo.