Ieri la Regione Siciliana ha consegnato i lavori per la nuova piazza che sorgerà nel cuore di Catania. “Quando pensammo con Nello Musumeci di demolire il vecchio ospedale Santa Marta c’era chi ci prese per matti, abbandonandosi anche a qualche polemica piccata”. A scriverlo nella sua pagina facebook l’ex assessore regionale della Sanità siciliana Ruggero Razza. “Avevamo, invece, il desiderio di riqualificare l’edilizia sanitaria dismessa per realizzare un processo di rigenerazione urbana”.
“E per questo – scrive Razza – siamo partiti dalla demolizione del Santa Marta, con la ristrutturazione dell’edificio storico interno che diventerà la nuova sede della sovrintendenza ai beni culturali”.
“Un processo che si completerà con la restituzione alla città degli orti dei benedettini, con la demolizione dei padiglioni privi di valore storico dell’ex ospedale Vittorio Emanuele, con la realizzazione del Museo dell’Etna e dei laboratori dell’Accademia delle belle arti. E poi ancora con la residenza universitaria nel dismesso ospedale Santo Bambino. Si tratta del più ampio progetto di rigenerazione urbana immaginato in una grande città italiana, sia per l’estensione degli interventi programmati sia per l’impatto economico e culturale”.
Anche di questo vado orgoglioso, – conclude Razza – perché avere realizzato nuovi ospedali e contemporaneamente immaginato un progetto così ambizioso – che oggi fa un passo avanti importante – dà il senso di quella idea di buon governo e di corretta amministrazione che abbiamo voluto mettere in pratica nei cinque anni al governo della Regione”.