Non solo accoglienza, ma anche una prospettiva lavorativa per una reale integrazione nel nostro Paese grazie alla nuova proposta dei corridoi lavorativi. Se ne è parlato a Catania nel convegno “Ero straniero e mi avete accolto. Dalla buona accoglienza di ‘Welcome to Catania’ ai corridoi lavorativi”.
L’evento è stato promosso dal Consorzio Umana Solidarietà s.c.s, da Als, Associazione lavoratori stranieri Mcl, dal Movimento cristiano lavoratori (Mcl) Sicilia e dalla Comunità di Sant’Egidio Sicilia. “Abbiamo avviato in Sicilia una prima sperimentazione dei corridoi lavorativi – ha spiegato Paolo Ragusa, Coordinatore Consorzio Umana Solidarietà e presidente della Als Mcl Sicilia – in collaborazione con l’Ugtm di Fez (Marocco). Quaranta lavoratori marocchini saranno formati nel loro Paese di origine e poi verranno in Italia per svolgere l’attività lavorativa stagionale nell’ambito agricolo e tessile. Abbiamo voluto lanciare anche la piattaforma on-line Migrants.Work per mettere in contatto diretto lavoratori e aziende”.
L’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, ha aggiunto: “L’espressione bene comune a volte diventa retorica. Oggi lo si vede circoscritto a un solo ambiente e al proprio paese. Ma in realtà il suo vero significato sta nel mettere tutti nelle condizioni di sviluppo. Per noi oggi ‘bene comune’ è l’Europa. La visione che possiamo condividere qui è una visione globale, che abbraccia tutto il genere umano”.
“L’abitazione e il lavoro- ha proseguito monsignor Renna- sono fondamentali per le persone, che qui si offrono con difficoltà. Tanti migranti pagano tanto per vivere in tuguri. Se c’è lavoro e non si hanno abitazione non c’è dignità. Se c’è abitazione, ma non c’è lavoro è lo stesso. Ben vengano allora progetti come quello che presentiamo oggi, e spero facciano cultura su questi concetti, perché oggi ci vogliono imbeccare di slogan, ma abbiamo bisogno di conoscere davvero le cose”.