“Quella dei mafiosi è una religiosità capovolta, il boss viene considerate un Dio, ci sono inchini di simulacri e utilizzo di santini per certi riti. Questa non è fede. La fede in Cristo richiede rettitudine d’animo e centralità della giustizia e della carità. I ragazzini utilizzati per lo spaccio gli si tagliano le ali”.
Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Catania, monsignor Luigi Renna, intervenendo a ‘Buongiorno Sicilia’ su Antenna Sicilia. “Occorre prevenire – aggiunge mons. Renne – la mafia vuole apparentemente salvare e proteggere ma in realtà vuole mangiarsi la vita di intere generazioni, con le famiglie che restano prigioniere e senza prospettive. La Chiesa non può da sola risolvere, occorre fare rete, iniziando un’opera di cultura e recupero dei giovani. Se si iniziasse adesso ci vorrebbero almeno dieci anni”.
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