Il commissario unico per le bonifiche delle discariche abusive, generale Giuseppe Vadalà – in collaborazione con la struttura di missione per le procedure d’infrazione alla normativa Ue della presidenza del Consiglio dei ministri ed il ministero della Transizione ecologica – ha presentato in questi giorni alla direzione generale Envi, 5 dossier volti a certificare l’iter delle operazioni amministrative ed esecutive realizzate per adeguare alla normativa vigente altrettanti siti dislocati in 4 regioni.
Si tratta, in particolare, di Sangineto e Longobardi in Calabria, Sannicandro e San Pietro Vernotico in Puglia e San Lupo in Campania. Inviate anche le relazioni integrative di chiarimento per i siti di Paternò (Catania), in Sicilia, e Santeramo in Colle (Bari), in Puglia. “In pochi anni il nostro intervento di messa in sicurezza e bonifica ha già prodotto un grande risultato. Su 81 siti a noi affidati, 65 sono stati bonificati e restituiti alla comunità. Abbiamo consegnato in perfetta tempistica, 5 siti in infrazione europea.
Il nostro impegno e la nostra missione sarà quella di chiudere tali contenziosi, prima possibile. A dicembre infatti verranno consegnati altri 5 siti”, ha commentato Vadalà. I requisiti richiesti dalla Commissione UE da soddisfare per comprovare l’avvenuta messa a norma delle discariche interessate dalla sentenza sono: assicurare che nei siti in questione non siano più depositati rifiuti; catalogare e identificare i rifiuti pericolosi; attuare le misure necessarie per assicurare che i rifiuti presenti nei siti non mettano in pericolo la salute dell’uomo e l’ambiente.
In base ai dettami Europei, quindi, l’Ufficio del Commissario sta procedendo sulla base di un costante e consono cronoprogramma, alle operazioni di bonifica e messa in sicurezza dei siti che sono stati loro affidati. “Il nostro obiettivo è che ciascun sito in infrazione deve essere posto nelle condizioni di non inquinare più e, ove tecnicamente possibile, restituito e rifunzionalizzato per lo sviluppo delle comunità locali”, ha sottolineato il commissario. “Si resta ora in attesa – ha aggiunto – dell’esame a cui i dossier saranno sottoposti dagli organismi tecnici della Dg-Envi della Commissione Ue di Bruxelles. Gli esiti saranno comunicati entro tre mesi e se favorevoli, consentiranno all’Italia di risparmiare sulla sanzione annuale ulteriori EUR 2.000.000”.