“Il 2023 è stato l’anno della ripresa per la nostra azienda ed in particolare per l’ospedale San Marco, dopo la fine dell’emergenza pandemica, un periodo di oltre due anni nel quale siamo stati, soprattutto il presidio di Librino, in prima linea nell’attività di soccorso e cura di decine di migliaia di persone colpite dal Covid.
Il 2024 sarà l’anno del decisivo balzo in avanti, con lo sguardo al futuro, sulla spinta dei numerosi investimenti realizzati negli ultimi anni su dotazione di personale e apparecchiature che ci hanno consentito di definire l’ospedale e farne uno dei più attrezzati della Sicilia e del Sud Italia, in grado di fronteggiare le sfide importanti che il sistema sanitario ci chiede”. Lo afferma il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” Gaetano Sirna, nel presentare i nuovi “gioielli tecnologici” del San Marco.
La sala ibrida, tra le pochissime in Italia all’interno di un blocco operatorio, è attrezzata con dispositivi di ultima generazione. Studiata per affrontare in un’unica sede interventi rischiosi, è organizzata secondo un modello innovativo polifunzionale che unisce attività endovascolari a quelle chirurgiche con attrezzature di sala operatoria e di diagnostica radiologica avanzata, come l’angiografo biplano, capace di ottenere immagini di elevatissima qualità. La presenza poi di un tomografo TC portatile collegato alle apparecchiature a ai sistemi di neuronavigazione, consente il monitoraggio costante delle attività realizzate, ad esempio in presenza di ictus o aneurisma. Le dimensioni della sala, di ben 80 mq, consentiranno inoltre ai professionisti di muoversi con facilità e di manovrare le attrezzature più agilmente e velocemente. Oltre a quelle di neurochirurgia, verranno eseguite procedure di chirurgia vascolare, addominale e toracica.
Altro fiore all’occhiello dell’azienda è il braccio robotico “Brain Lab”, strumento ad altissima precisione che fa del San Marco uno dei pochi centri attrezzati per questo tipo di interventi di neurochirurgia dell’intero bacino del Mediterraneo.
Di elevata qualità e accuratezza sono anche gli strumenti per l’attività diagnostica come la Risonanza Magnetica 3Tesla, al momento una delle apparecchiature più performanti nel campo della diagnostica ad alta specializzazione. La macchina consente di effettuare studi più rapidi (anche in pazienti pediatrici e poco collaboranti) e di alta qualità rispetto a quelli ottenuti da magneti tradizionali, fornendo informazioni utili per la caratterizzazione dei tessuti, la diagnosi precoce, il planning terapeutico ed il follow-up. Gli ampi spazi garantiscono il massimo comfort del paziente.
L’azienda, infine, ha acquisito di recente un secondo robot Da Vinci, piattaforma tecnologicamente tra le più evolute per la chirurgia mininvasiva. Il chirurgo opera manovrando le “braccia robotizzate”, a distanza, tramite una consolle chirurgica computerizzata. Il sistema informatico sfrutta la visione tridimensionale del campo operatorio migliorando la precisione del gesto del chirurgo. Il Robot verrà utilizzato soprattutto per interventi in urologia, chirurgia generale e ginecologia.