Catania si sveglia oggi avvolta dall’emozione e dalla devozione per Sant’Agata, la Patrona che ogni anno rinnova il legame profondo con la sua città. Le strade, i canti, i fazzoletti bianchi al vento: tutto parla di una tradizione che mescola passato e presente, fede e comunità. Dopo settimane di preparativi e l’arrivo delle reliquie di Santa Lucia, il primo giorno dedicato alla Santa si è aperto con momenti di intensa spiritualità.
Il risveglio dei devoti: Dalle prime luci dell’alba, la Cattedrale è diventata il cuore pulsante della devozione agatina. Alle 4:30, la recita del Rosario ha preparato i fedeli all’uscita del busto reliquiario, accolto alle 5:00 con un applauso emozionato. Estratto dalla “cammaredda”, il busto è stato esposto sull’altare maggiore, affiancato dagli altri preziosi reliquiari: il velo, lo scrigno e le sacre mammelle. Un momento toccante, durante il quale i fedeli, sventolando i fazzoletti bianchi, hanno scandito grida di gioia: “Viva Sant’Agata!”.
La Messa dell’Aurora: Alle 6:00, l’arcivescovo Luigi Renna ha celebrato la Messa dell’Aurora, evidenziando come Sant’Agata rappresenti un esempio di forza e amore per tutti i catanesi. Al termine, Renna ha benedetto le corone del Rosario, simbolo di preghiera e unità, che sono state distribuite ai presenti dagli “Amici del Rosario” durante la processione.
Il cammino della fede: Poco dopo, il busto è stato sistemato sul fercolo d’argento, pronto per attraversare le vie di Catania. La processione, aperta dalla Porta Uzeda, ha toccato luoghi simbolici della città. Davanti all’icona della Madonna della Lettera, l’arcivescovo ha offerto un cero, un atto di profonda devozione. Alla cappella del Santissimo Salvatore in via Dusmet, le Autorità Portuali e la Capitaneria di Porto hanno reso omaggio, ricordando il legame speciale tra la città e il mare.
Inclusività e tradizione: In piazza dei Martiri, uno spazio riservato ai disabili ha testimoniato l’inclusività della festa, con una benedizione speciale che ha sottolineato come nessuno venga escluso dall’abbraccio di Sant’Agata. Lungo viale della Libertà, migliaia di persone si sono radunate per accogliere il fercolo tra applausi e lacrime, mentre a piazza Iolanda il vicario generale Vincenzo Branchina ha invitato tutti a vivere la festa con riflessione.
La carrozza del Senato e i giovani: Ieri, la carrozza del Senato ha attraversato Catania portando con sé due studentesse, Emily Fazio ed Emma Sammartino, rispettivamente 14 e 9 anni, che hanno vissuto un momento indimenticabile grazie a un video-concorso promosso dalle scuole. “I ragazzi non sono solo il nostro futuro, ma anche il nostro presente” ha dichiarato il sindaco Enrico Trantino, che ha ceduto loro il posto sulla carrozza e salutato la folla con emozione.
Un messaggio di continuità: Il presidente del Consiglio comunale, Sebastiano Anastasi, ha ribadito l’importanza di questa festa, che unisce sicurezza e tradizione. “Sant’Agata ci insegna che le radici devono essere custodite e tramandate. Ogni passo della processione è un invito a riflettere su ciò che siamo e su ciò che vogliamo lasciare ai nostri figli”.
Un regolamento che guarda al futuro: Nel rispetto della tradizione, la festa segue un regolamento preciso: sono vietati gesti contrari al carattere religioso, e le processioni devono mantenere ritmi adeguati per non ostacolare la partecipazione. Questo equilibrio tra passato e presente permette alla devozione di restare viva, vibrante e capace di parlare a ogni generazione.
Sant’Agata non è solo una celebrazione, ma l’anima di Catania: un richiamo all’unità e alla resilienza di una città che, attraverso la sua Patrona, ritrova sempre se stessa.