La Lega Pro esprime ferma condanna per quanto accaduto “in occasione della finale di andata della Coppa Italia di Serie C tra Padova e Catania. Episodi di questo genere, che non c’entrano con lo sport, non troveranno mai spazio o scusanti all’interno di competizioni organizzate dalla Lega Pro”.
“Dispiace che una serata di festa e di correttezza sul campo sia stata rovinata, all’intervallo, dalle intemperanze di alcuni tifosi. Stigmatizziamo fortemente quanto accaduto. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine sono stati scongiurati altri scontri”, dice il presidente della Lega Pro Matteo Marani. Per la cronaca la finale d’andata si è conclusa sul 2-1 per il Padova.
Intanto sei tifosi, sono stati arrestati per gli scontri della partita. All’origine dei disordini, un ultras catanese che ha aperto la porta della curva, che avrebbe dovuto essere chiusa. Ad avere la peggio, il dirigente della polizia responsabile del servizio che è ricoverato in terapia intensiva a Padova per un malore cardiaco.
In tutto sarebbero otto gli agenti feriti, di cui quattro della digos e quattro del reparto Mobile. Il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese ricostruisce alcune fai della scontro: “Gli ultras del Catania, infatti, hanno sfondato il cancello della curva e hanno invaso il campo, scagliandosi contro i tifosi del Padova. I poliziotti dei Reparti mobili di Padova e di Bologna e della Questura di Padova, hanno tentato di fronteggiare questi criminali travestiti da tifosi, ma sono stati colpiti da bombe carta, fumogeni e oggetti di ogni tipo”.
“Assordante silenzio di una certa parte politica. Nessuna solidarietà, come a dare per scontato che tutto ciò sia normale e che aggredire la Polizia sia un atteggiamento tollerabile e validato. La strisciante delegittimazione delle Forze dell’ordine per mano di alcuni sta producendo i suoi frutti. Continuiamo a chiedere con forza non solo la solidarietà delle istituzioni ma anche l’approvazione con procedura d’urgenza delle norme che inaspriscono le sanzioni per chi aggredisce le Forze di Polizia”, aggiunge.