“Quali sono le motivazioni che giustificano il mantenimento delle misure di tutela personale all’ex sindaco di Catania Enzo Bianco? Visto che usufruirebbe, ancora, di una scorta di terzo livello con due agenti di scorta e una vettura blindata, malgrado siano passati ben 22 anni da quando egli non e’ piu’ ministro dell’Interno. E’ quello che ho chiesto in un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rilevando che da parecchi anni lo stesso Bianco non ricopre particolari incarichi istituzionali e pertanto, il mantenimento della protezione personale sarebbe in difformita’ alla legge e alla prassi, considerato che la scorta e la tutela, anche alle piu’ alte cariche dello Stato, vengono revocate dopo 12 o 24 mesi dalla conclusione del mandato”. A dirlo Raoul Russo, senatore di Fratelli d’Italia, e componente della commissione antimafia.
“Nell’interrogazione ho messo in evidenza come lo scorso 31 marzo, l’avvocato Bianco sia stato condannato in Appello, con sentenza esecutiva, dalla Corte dei Conti della Sicilia alla sanzione dell’incandidabilita’ per dieci anni a ogni livello della rappresentanza democratica, con l’inibizione a ricoprire qualsiasi incarico amministrativo o di rappresentanza presso organismi pubblici o privati ‘per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario dell’Ente’, nel periodo della sua gestione di Capo dell’Amministrazione del Comune di Catania”, osserva Russo.
“Inoltre, e’ stato rinviato a giudizio sia nel procedimento denominato ‘Universita’ Bandita’ in corso presso il tribunale di Catania e sia per la fattispecie penale connessa al dissesto del Comune di Catania – conclude – al ministro Piantedosi, infine, ho chiesto di conoscere se e quali iniziative il governo intenda adottare per garantire il legittimo e rigoroso impiego delle scorte, al fine di rendere piu’ efficiente il servizio sia per personale impiegato che per risorse utilizzate, per l’ovvia necessita’ di impiegare l’auto blindata e il personale armato per altre finalita’, compresa la lotta al crimine organizzato”.