I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette indagati, tra cui di un adolescente 15enne, accusati a vario titolo di estorsione, lesioni personali commesse in più persone riunite con utilizzo di armi, violenza privata, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Catania e condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante da febbraio a giugno 2023, hanno consentito di scoprire l’esistenza di un gruppo criminale di giovani operante nel centro cittadino, capeggiato da un congiunto di Nizza Andrea, ritenuto responsabile dell’omonimo clan mafioso, articolazione della famiglia di cosa nostra etnea “Santapaola-Ercolano”.
La “gang”, avvalendosi della forza intimidatrice, tra febbraio e maggio 2023, ha posto in essere una continua serie di vessazioni nei confronti del titolare e dei dipendenti di una discoteca ubicata nel porto di Catania, concretizzando una vera e propria “estorsione ambientale”.
Secondo la ricostruzione, gli indagati imponevano la loro presenza all’interno del locale, “spadroneggiando” con avventori e addetti ai lavori, sia per ottenere indebiti vantaggi patrimoniali, sia per affermare il proprio potere di assoggettamento. In una circostanza il gruppo, con l’utilizzo di armi, ha attuato un violento pestaggio nei confronti di due giovani coetanei.
Ne è derivato un ingente danno per il titolare dell’esercizio, consistente non solo nel mancato incasso di ingressi e consumazioni, ma soprattutto nel deterioramento dell’immagine del suo locale, nella riduzione di clientela, e nella gestione dei dipendenti.
Le indagini sono in corso per accertare il coinvolgimento di altri soggetti allo stato non destinatari di misure cautelari. Sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, oltre al minorenne, Giuseppe Caruso, di 37 anni, Maurizio Sottile, di 22, Giovanni Miceli, di 20, Gianluca Zimbone, di 26, Christian Carmelo Patanè 29 anni. E’ stato posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico Concetto Penna, di 23 anni.
“Un sentito ringraziamento alla Magistratura e ai Carabinieri per avere portato a termine con risolutezza le indagini che hanno sgominato un efferato sistema intimidatorio nei confronti dei gestori e degli avventori di un locale molto frequentato dai giovani. Colpisce che a capo di questa gang, che a quanto sembra agiva con metodi mafiosi, ci sarebbe un minorenne, uno dei tanti, troppi, ragazzi dediti ad attività illecite che accrescono il livello di percezione dell’insicurezza urbana. Tuttavia, grazie al congiunto lavoro istituzionale in corso, alcuni segnali ci indicano che si sta invertendo la rotta: Catania finalmente non è più la prima città in Sicilia per la dispersione scolastica e le costanti operazioni della magistratura e delle forze dell’ordine per reprimere condotte violente, rappresentano fattori oggettivamente positivi a cui aggrapparsi per sperare in un domani migliore”. Lo ha detto il sindaco di Catania Enrico Trantino in riferimento all’operazione “Dazio” che ha fatto scattare l’ordinanza cautelare per sette malviventi. Per la rilevanza sociale dei capi d’imputazione, il sindaco Trantino ha anche reso noto che l’Amministrazione Comunale si costituirà parte civile nell’eventuale processo a carico dei presunti responsabili.