Le indagini, della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile etnea con il contributo operativo del personale delle Volanti della Questura, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come Piero Maurizio Nasca sarebbe l’autore dell’omicidio di un’amica di sua moglie e del tentato omicidio di quest’ultima.
Le indagini, sono scattate dopo la segnalazione, giunta lo scorso sabato, intorno alle ore 12:30, presso la Sala Operativa della Questura di Catania, dell’omicidio di una donna avvenuto, poco prima, nella VIII Strada della Zona Industriale a Catania, dove, in effetti, vi era la presenza di una donna riversa sul manto stradale priva di vita.
Sul posto, già presente altro personale di polizia che aveva provveduto a cinturare la zona, agenti della Squadra Mobile, insieme ad agenti specializzati del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, hanno effettuato accurata ispezione dei luoghi alla presenza del P.M. di turno che ha disposto l’intervento del medico legale per gli accertamenti di rito.
Secondo la ricostruzione, gli investigatori, hanno ricostruito, come Piero Maurizio Nasca, con la propria autovettura, avrebbe volontariamente travolto la moglie e l’amica, allontanandosi subito dopo fino a fermarsi in un bar, poco distante dal luogo del delitto, dove lo stesso avrebbe riferito ad un dipendente di aver ammazzato la moglie, perché non ne poteva più per poi telefonare al numero unico di emergenza, confessando di aver ucciso una donna nel tentativo di ammazzare la moglie. A Nasca, è stato intimato di rimanere in attesa dell’arrivo della Polizia.
Le indagini di tipo tradizionale, oltre alle dichiarazioni rese dall’indagato in sede di interrogatorio, hanno consentito di risalire alle fasi antecedenti al delitto, quando Nasca, la moglie e la vittima si erano recati presso una clinica, ubicata proprio nella VIII Strada della Zona Industriale catanese.
La moglie, trasportata presso un ospedale cittadino, avrebbe, dichiarato di avere maturato, di recente, la decisione di lasciare il marito, tanto da prendere contatti con un avvocato per l’avvio delle pratiche legali di separazione.
Nella ricostruzione, la mattinata del 10 giugno, Nasca si era recato a casa di un’amica della moglie per prelevarla. La moglie, per maggiore cautela, aveva chiesto all’amica di accompagnarla, quindi, tutti e tre avevano raggiunto la struttura sanitaria.
Al termine, la moglie Anna Longo, di 56 anni, e l’amica Cettina ‘Cetty’ de Bormida si sarebbero rifiutate di rincasare con Nasca, dicendo “di essere in attesa di un uomo che sarebbe venuto a prenderle”. Il rifiuto opposto dalle due sarebbe stato mal digerito dall’uomo, che dopo aver inveito contro di loro, è salito a bordo della macchina e con lo scopo di ucciderle entrambe, le ha travolte, causando, di fatto, il ferimento della moglie che, rimasta in piedi, è riuscita a scappare, e la morte dell’amica, sul cui corpo sarebbe ripassato almeno due volte, fino a provocarne il decesso.
Nasca è stato accompagnato presso gli Uffici della Squadra Mobile dove sarebbe, stato sottoposto ad alcol test che avrebbe dato esito positivo e denunciato per guida in stato di ebrezza e senza patente per non averla mai conseguita. Ultimati gli atti di rito, il fermato è stato accompagnato presso la Casa Circondariale catanese di “Piazza Lanza”, mentre sua moglie è stata dimessa l’indomani, con una prognosi 30 giorni.
Il quadro indiziario raccolto ha poi permesso alla Procura, di richiedere ed ottenere dal competente Giudice per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.