martedì 23 Aprile 2024
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Catania

Vertenza Pubbliservizi, si all’esercizio provvisorio

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Si conclude con una proroga dell’esercizio provvisorio, fino al 31 marzo prossimo, il terribile anno che ha visto protagonista in negativo la Pubbliservizi. Ad ufficializzare la decisione del Tribunale civile di Catania, sezione fallimentare, sono stati ieri i curatori giudiziali durante un incontro con le sigle sindacali, convocato per fare il punto della situazione sulla gestione provvisoria che ha avuto inizio alla fine di novembre. Nei giorni scorsi Città metropolitana ha prolungato il contratto di servizio in essere e ha impegnato oltre 280mila euro per mantenere l’equilibrio economico per il mese di dicembre. Alla riunione, per la Ugl, ha preso parte il reggente della federazione provinciale Igiene ambientale, nonché dipendente della partecipata dell’ente metropolitano, Giuseppe D’Amico.

“Non possiamo che dare atto ai curatori del lavoro svolto fino ad ora e, soprattutto, vogliamo ringraziarli per la disponibilità al confronto visto che siamo arrivati al terzo incontro in quasi 30 giorni e abbiamo già concordato una nuova convocazione per il prossimo 11 gennaio – dice -. Se questo metodo fosse stato attuato nel corso della gestione precedente, probabilmente, oggi non avremmo parlato di fallimento. Abbiamo avuto modo di apprendere circa la consistenza degli atti prodotti dalla stessa Città metropolitana, anche se continuiamo a rimanere perplessi sul dispositivo che ha regolato la proroga del contratto di servizio. E’ arrivato il momento che il socio principale dica cosa vuole fare definitivamente della sua società in house, ovvero se proseguire nella condizione di provvisorietà (con il beneplacito del Tribunale) oppure immaginare altre soluzioni pure alla luce del codice degli appalti. Vogliamo – conclude D’Amico – che il commissario dica apertamente e una volta per tutte cosa vuole fare di questa società o, meglio, di quegli oltre 300 dipendenti che ci lavorano quotidianamente, perché di questo si tratta in vista del 31 marzo”.

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