Sono stati convalidati gli arresti per tutti e sette i giovani egiziani accusati della violenza di gruppo ai danni di una 13enne, compiuta nella Villa Bellini di Catania lo scorso 30 gennaio. Ieri il gip aveva confermato la misura cautelare della custodia in carcere per i tre minorenni, due dei quali ritenuti, sulla base delle accuse della vittima, gli esecutori materiali dello stupro, sebbene abbiano tentato di difendersi davanti al gip.
Inchiodati anche dal fidanzatino di 17 anni, che era stato picchiato e immobilizzato, e da un componente del branco. Oggi stessa decisione per i quattro indagati maggiorenni: per tre il gip ha disposto il carcere, mentre per il quarto – il supertestimone che ha fornito indicazioni su responsabili e modalita’ – il gip di Catania ha confermato gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico.
Intanto dalla struttura, di cui provenivano due dei ragazzi coinvolti, fanno sapere: “Ieri sera siamo stati costretti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine: sul pianerottolo di una delle nostre comunità, che ospita minori stranieri non accompagnati, si sono presentate troupe giornalistiche che sono entrate nel palazzo e hanno insistentemente cercato di parlare con i nostri operatori e con i cittadini catanesi residenti nello stesso edificio”.
“Non è la prima visita di questo tipo ricevuta ieri nelle nostre strutture – sottolinea la nota della comunità – abbiamo rispetto della stampa e dei giornalisti e, lo ribadiamo, quello che è successo alla Villa Bellini di Catania è una tragedia che sconvolge ogni comunità di accoglienza di questa città. Ma dobbiamo proteggere, nostro malgrado anche dalle telecamere, i minori che ospitiamo e che nulla hanno a che fare con i fatti di cronaca di questi giorni. La tutela loro e dei loro diritti è il nostro compito”.