Violenza di genere: la cultura, l’educazione, la prevenzione
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, nell’ex Monastero dei Benedettini, si è tenuto il convegno “Violenza di genere: la cultura, l’educazione, la prevenzione e la tutela delle vittime”, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Catania e dall’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, rivolto alle studentesse e agli studenti del Corso di Specializzazione per le attività di Sostegno dell’Università degli Studi di Catania, agli iscritti dell’Ordine degli Avvocati e ai Volontari del Servizio Civile Universale.
Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali del Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione Prof.ssa Loredana Cardullo, del Vice-Presidente dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta” Annamaria Cacopardo, del Vice-Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catania, avvocato Ignazio Danzuso, dell’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Catania Dott.ssa Viviana Lombardo, e per finire dal Presidente della Corte d’Appello di Catania Dott. Filippo Pennisi, che ha sottolineato la non facile decodificazione e interpretazione del fenomeno e dunque l‘esigenza di affrontarlo senza semplificazioni, e dal Prefetto di Catania Dott.ssa Maria Carmela Librizzi, che ha auspicato la prosecuzione di manifestazioni e campagne di sensibilizzazione durante tutto l’anno.
Diversi sono stati i relatori intervenuti con la moderazione della direttrice del Corso di Specializzazione per le Attività di sostegno Prof.ssa Paolina Mulè.
L’avv. Giuseppe Grasso, componente della Camera Penale di Catania, ha esposto il tema della valutazione probatoria delle dichiarazioni della vittima, che spesso costituiscono l’unica fonte di prova nei casi di violenza domestica, circostanza che ha indotto legislatore e Corte di Cassazione ad affinare le tecniche di acquisizione di tali dichiarazioni.
Il Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’O.d.A. di Catania Avv. Denise Caruso ha incentrato l’attenzione sulla campagna di sensibilizzazione “Non è amore se fa male” finalizzata alla riacquisizione dei valori del rispetto di sé e del prossimo e alla consapevolezza del ben prezioso vita.
La Delegata del Rettore alle Pari Opportunità dell’Università di Catania Prof.ssa Adriana Di Stefano ha richiamato l’attenzione sulla Convenzione di Istanbul, concentrandosi sulla definizione di violenza di genere lì contenuta.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Catania Dott.ssa Anna Trinchillo, dopo aver tracciato un excursus storico-giuridico sulla legislazione italiana a tutela delle vittime di violenza, si è soffermata sull’importanza della sensibilità acquisita nel tempo dall’Autorità Giudiziaria e dalla Polizia Giudiziaria nella verbalizzazione delle dichiarazioni della vittima, che spesso utilizza un linguaggio sibillino per superare il senso di colpa che prova nel descrivere episodi di violenza subita all’interno delle mura domestiche.
Il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Divisione Giuseppe Spina, ha illustrato gli elementi caratterizzanti la violenza di genere, soffermandosi sulle tre fasi che contraddistinguono l’azione dell’autore di violenza, ovvero la costruzione della tensione, l’esplosione della violenza stessa e la falsa riappacificazione. Inoltre ha approfondito i tratti salienti del comportamento della vittima, coinvolta innanzitutto ad operare un processo interiore di riconoscimento del proprio stato per poter maturare la decisione circa il percorso da intraprendere. Di seguito, il Generale ha delineato il modello di prevenzione e contrasto dell’Arma dei Carabinieri, che opera su tre livelli: nazionale attraverso la Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, provinciale tramite i referenti dei Nuclei Investigativi, comunale per mezzo delle Stazioni Carabinieri. Infine, il Comandante ha fornito un dato relativo sul fenomeno nella regione siciliana, nella quale dall’inizio del 2023 sono stati commessi 10 femminicidi.
Ha concluso i lavori il Procuratore della Repubblica f.f. di Catania Dott.ssa Agata Santonocito, che ha sostanzialmente affermato che la violenza di genere è un fenomeno trasversale perché non conosce barriere anagrafiche, socio-culturali o geografiche. Pertanto, è necessario che si intervenga già nelle scuole per parlare e stimolare i bambini. Inoltre ha aggiunto che bisogna imparare a vedere quel filo rosso che unisce fatti eclatanti come il femminicidio ed eventi che, falsamente, sembrano meno significativi e che la prevenzione non può essere relegata alle forze dell’ordine ed alla magistratura. Ma tutti sono chiamati ad avere un atteggiamento sentinella per riconoscere i segnali di disagio delle vittime di violenza.
Presenti tra l’altro il Questore di Catania Dott. Giuseppe Bellassai e Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Col. Salvatore Altavilla, nonché numerose autorità civili e militati della provincia di Catania.