“Vogliamo la verità sulla sua morte”, di Anthony Bivona
“Abbiamo sempre avuto fiducia nella magistratura italiana, la stessa fiducia che rinnoviamo oggi sperando che possa finalmente fornirci la verità e la giustizia che cerchiamo da 30 mesi”.
E’ quanto affermano, in una nota, i familiari di Anthony Bivona, il 24enne di Adrano trovato morto il 18 luglio scorso sulle scale del suo appartamento a Darmstadt, in Germania commentando la decisione del gip di Roma che ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura chiedendo nuove indagini.
“Ringraziamo oltre ai nostri avvocati, i nostri consulenti per il prezioso lavoro. Un ringraziamento speciale va al dottore Gabriele Pitzianti per l’eccellente consulenza informatica forense sul telefono di Anthony quale contributo fondamentale per la riapertura del caso”, aggiungono.
Servono altre indagini
Il giudice ha disposto lo svolgimento di ulteriori indagini. Contro l’archiviazione avevano presentato opposizione i legali della famiglia di Bivona, l’avvocato Francesco Messina e l’avvocato Paola Paladina.
Il gip Costantini sottolinea come il consulente nominato in Italia per l’autopsia ha rilevato la presenza a “livello cervicale di un solco da compressione cutanea”, ma che “non poteva però essere meglio vagliato” per l’avanzato stato di decomposizione del corpo. Il giudice sottolinea anche come “nelle dichiarazioni rese dalla compagna della vittima, Ilayda Tomptemel, emergono contraddizioni rispetto a quanto risulterebbe riscontrato dalla Polizia tedesca”.
Il cadavere
Tra queste il gip cita il ritrovamento del cadavere, il taglio della cintura con cui il 24enne si sarebbe impiccato e il ritrovamento del cellulare della vittima che, scrive il giudice citando i risultati di indagini difensive, sarebbe stato “utilizzato dopo il decesso del Bivona, lontano dalla sua abitazione».Per questi motivi il gip di Roma ritiene necessario effettuare ulteriori indagini per «meglio comprendere i motivi per cui la compagna del Bivona non abbia riferito circostanze veritiere” per accertare se è “un suicidio, come ipotizzato dalla Polizia tedesca, oppure di un omicidio, come ritenuto dai familiari” del 24enne. Il gip ha disposto quindi l’acquisizione del fascicolo delle indagini in Germania, l’audizione di alcuni amici italiani della vittima a Darmstadt e di Ilayda Tomptemel.